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“Omicidio colposo”: l’ipotesi di accusa dei pm in relazione alle prime fasi della pandemia

Pubblicato il 05/12/2021 10:29 - Aggiornato il 07/12/2022 18:28


L’ipotesi di accusa del pool di pm della Procura di Bergamo, secondo alcune indiscrezioni raccolte dal Giornale, sarebbe quella di omicidio colposo. I magistrati, coordinati dal Procuratore capo Antonio Chiappani, avrebbero intenzione di muovere questa accusa nei confronti del ministro della Salute Roberto Speranza, ma anche dei vertici del ministero della Sanità e dei suoi dirigenti e del Cts.


Chiappani stesso, al Corriere della Sera, confermerebbe tale ipotesi. Chiamato a commentare il mancato aggiornamento del Piano pandemico, mancanza denunciata per primo dal rapporto Oms curato da Francesco Zambon ‘sparito’ misteriosamente 24 ore dopo la sua pubblicazione nel maggio 2020, dichiara: «Dipende, se lo leggo come un nesso di causalità con i troppi morti della Bergamasca, no. Se lo considero un reato in sé allora la questione cambia». Una fonte vicina alla Procura in contatto con il Giornale confermerebbe la circostanza che potrebbe spiegare una doppia accelerazione delle indagini. Tale circostanza confermerebbe che la mancata applicazione del piano pandemico potrebbe essere connessa all’aumento indiscriminato dei morti nella Bergamasca. Tale ipotesi è sostenuta dai familiari delle vittime, difesi dagli avvocati guidati da Consuelo Locati, che hanno fatto causa civile al governo chiedendo 100 milioni di risarcimento.

Va poi ancora letta nel dettaglio la relazione del virologo Andrea Crisanti, pronta per essere depositata dai pm, che a quanto pare chiarirebbe nettamente il nesso di causalità. Giova ricordare che però Chiappani non è solo nelle responsabilità: essendo il piano previsto da una direttiva Ue, la mancata applicazione va in capo all’intero esecutivo. Ciò significa che sarebbe Roma la sede legittima per dirimere la controversia. Sempre stando a quanto riporta Il Giornale, dal tribunale di Roma trapelerebbe l’indiscrezione di un avviso di garanzia per Goffredo Zaccardi, ex capo di gabinetto di Speranza. Zaccardi è una figura di primo piano nel caso gestionale tra Roma e Oms sul report ‘scomparso’ che definiva la gestione della pandemia «caotica e creativa». E Zaccardi ‘casualmente’ si è dimesso qualche settimana fa.