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«Basta mascherine a scuola!» L’accusa è autorevole: “Anoressia, bulimia e suicidi, il prezzo delle restrizioni”

Pubblicato il 25/04/2022 13:43

Gian Vincenzo Zuccotti conosce bene il peso che gli ultimi due anni di misure anti-covid e mascherine hanno avuto sui più piccoli. Il direttore del reparto di Pediatria e del Pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Buzzi di Milano, nonché preside della facoltà milanese di Medicina all’università Statale, durante un’intervista rilasciata a Libero, è stato molto chiaro: «Dobbiamo tornare alla normalità, dobbiamo normalizzare tutto ciò che è possibile. E dobbiamo farlo per i bambini che hanno vissuto questa pandemia molto male».
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Allentare restrizioni e mascherine

L’esperto dice la sua in tema di restrizioni, criticando l’attuale gestione: «Il lockdown, le chiusure, le misure anti-covid andavano bene all’inizio, quando non avevamo gli strumenti di protezione che abbiamo oggi, in primo luogo i vaccini. Ora bisogna cambiare registro. Ma lei sa l’isolamento forzato quanti problemi ha creato ai ragazzini?», chiede il Dottor Zuccotti al giornalista. Il Covid è stato un periodo difficile per tutti ma «per loro anche di più. Ci sono bambini con disturbi alimentari, anoressia e bulimia. Con deficit di sonno, con problemi del comportamento. Alcuni, purtroppo, si sono addirittura suicidati. Non ha senso continuare a insistere. Per esempio, dovremmo cominciare a fare i tamponi solo quando serve, non in continuazione. Anche le mascherine, andrebbero limitate».
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L’emergenza dei più piccoli

La disamina continua analizzando l’andamento dell’emergenza sanitaria per i più piccoli, che «fortunatamente è stato un problema abbastanza relativo, cioè per i pediatri l’emergenza è stata più organizzativa che sanitaria. Complicanze e forme acute sono state contenute». Per quanto riguarda la Mis-c, la Sindrome infiammatoria multisistemica, il pediatra spiega che «È stata più impattante nelle prime ondate, ma comunque non ha mai toccato numeri generali eccessivamente allarmanti. Dalla quarta ondata è ancora più infrequente. È lo stesso discorso che facciamo per Omicron, per gli adulti: adesso il virus è più contagioso, ma meno aggressivo. È così anche per i bambini. Dobbiamo anche dirci che, fortunatamente, la stragrande maggioranza dei bimbi ricoverati ha recuperato totalmente dopo la malattia». L’esperto, inoltre, rassicura sostenendo che «tocca sempre monitorare l’andamento della pandemia. Ma al momento siamo abbastanza tranquilli».
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L’andamento della pandemia

Sull’andamento della pandemia ed i casi che stanno tornando a salire Zuccotti dice la sua: «Immagino una serie di fattori. Il primo è la contagiosità di Omicron. Un altro è chela gente, cioè gli adulti, vede che l’impatto sulle ospedalizzazioni è minore rispetto a un anno fa e allora quelle restrizioni prima rigorose lo diventano meno. E poi c’è molto fai-da-te», ossia «ci facciamo i tamponi in casa. Se sono positivi non tutti lo comunicano. I comportamenti individuali si sono un po’ allentanti».
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La quarta dose

Il medico evidenzia poi che la quarta dose «dovrebbe funzionare come per l’influenza: ossia una raccomandazione peri soggetti fragili da estendere, in caso, anche ai meno anziani». Mentre per i bambini: «Le loro vaccinazioni non sono decollate, ma perché le abbiamo impostate male. Quando abbiamo cominciato avevamo già una copertura significativa tra gli adulti: quindi il discorso “vaccinate i bambini per proteggere i nonni” -semplifico – è venuto un po’ meno. Invece dobbiamo concentrarci su di loro». Nel senso che, secondo Zuccotti, si dovrebbe agire «in maniera seria su quelli fragili e a rischio. Loro dovrebbero essere chiamati per i richiami e avere una copertura al 100%. Il guaio è che non c’è un dato complessivo che ci dica quanti e quali sono». Il medico si esprime poi sul possibile vaccino bivalente, quello che copre sia dal Covid che dall’influenza, dicendo che: «Ci faciliterà la vita. Un vaccino combinato è un aiuto in più da tenere in considerazione».

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