x

x

Vai al contenuto

“Ecco la verità sul numero dei positivi”. Il prof Andreoni e i nuovi dubbi sui dati ufficiali

Pubblicato il 15/04/2022 11:24

Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), in una lunga intervista al Messaggero mette in chiaro alcuni aspetti importanti e critici di questa folle gestione Covid. “Migliaia di positivi sommersi sfuggono alle statistiche ufficiali e il virus continua a correre”. Andreoni punta il dito contro gli autotest e la “stanchezza della pandemia” che affligge gli italiani: “In molti non fanno il tampone anche se hanno sintomi, o se sono positivi dopo il test fatto in casa non lo dichiarano. È evidente che ci sono migliaia di casi Covid sommersi, non diagnosticati e che non sono registrati nel bollettino quotidiano ufficiale. C’è una circolazione molto più ampia rispetto al report” ha detto il medico. (Continua a leggere dopo la foto)

“Non credo sia un problema solo italiano ma anche di altri Paesi. È probabile che dietro questo fenomeno ci sia una stanchezza generale rispetto alla pandemia e la percezione dell’inutilità, oggi, di una diagnosi certa, e poi anche la diffusione dei test di autodiagnosi. È passato il messaggio che il Sars-CoV-2 è diventata una influenza e quindi non serve verificare se si è positivi o meno”. Andreoni riprende e cita l’opinione di un altro virologo, Massimo Galli, che su Twitter ha scritto che “da noi i casi reali che non vengono contati sono moltissimi, troppi”. (Continua a leggere dopo la foto)

Sul nesso tra il numero di decessi e un iceberg di casi di cui vediamo solo la punta, Andreoni aggiunge: “Nella prima fase della pandemia facevamo pochi tamponi e solo ai sintomatici, quindi andavamo a vedere solo la parte fuori dall’iceberg. Oggi, stiamo tornando a fare pochi test, ma perché le persone o non si tamponano o fanno l’autoanalisi e rimangono a casa”.

Ti potrebbe interessare anche: De Vecchis (ItalExit): ”Troppi infortuni sul lavoro Orlando intervenga”