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Anche i tecnici sbugiardano Gualtieri: “La manovra? Stime troppo ottimistiche”

Pubblicato il 25/11/2020 16:44 - Aggiornato il 25/11/2020 16:52

Non bastasse la già lunghissima lista di figure barbine collezionate dal governo nel corso delle ultime settimane, ecco arrivare l’ennesimo capolavoro: i tecnici che si affrettano a smentire il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e le sue stime. L’Ufficio parlamentare del bilancio ha infatti espresso giudizi tutt’altro che teneri nei confronti della manovra arrivata in Parlamento, contestando innanzitutto proprio i numeri snocciolati in questi giorni dal Tesoro e in particolare delle previsioni sul deficit considerate fin troppo ottimiste.

Anche i tecnici sbugiardano Gualtieri: "La manovra? Stime troppo ottimistiche"

“La stima per il 2020 rimane caratterizzata da elevata incertezza – ha chiarito Giuseppe Pisauro, presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio, davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato – ma il deficit dovrebbe essere leggermente superiore al 10,8% del pil stimato dalla Nadef di uno o due decimi di punti percentuali”. Perplessità che si estendondono poi anche alle previsioni di crescita: “Appare difficile realizzare l’obiettivo programmatico di Pil, stimato per il governo nel 2021, di una crescita del 6%”.

Anche i tecnici sbugiardano Gualtieri: "La manovra? Stime troppo ottimistiche"

Le cifre dietro le quali si sono riparati Conte e Gualtieri, rassicurando tutti sulla pronta ripresa del Paese, sono dunque molto, troppo ottimistiche. E per nulla verosimili. Così come non convince l’impianto complessivo della legge di Bilancio, considerato incoerente: “In un contesto di forte incertezza sul fronte della pandemia e del quadro macroeconomico, e considerata la complessità di individuare puntualmente interventi orientati alla crescita e caratterizzati da elevata efficacia, la struttura della politica di bilancio risulta parzialmente indefinita”.

Anche i tecnici sbugiardano Gualtieri: "La manovra? Stime troppo ottimistiche"

Tra le principali anomalie del piano varato dal governo, c’è il fatto che una grossa fetta della ripresa sia legata alla gestione dei soldi del Recovery Fund, sul quale però continua a regnare il caos più totale: quando arriveranno i fondi? Con quali modalità sarà realmente possibile impiegarli? Tutte domande alle quali nessuno ha ancora dato una risposta certa. E che contribuiscono a rendere molto meno rassicuranti le parole di Conte e Gualtieri.

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