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Alberghi e ristoranti, il piano per i turisti. Ma per gli italiani sarà ancora Green pass

Pubblicato il 21/02/2022 12:55

Da un lato, il governo sembra intenzionato a dar retta a un settore turistico sull’orlo del tracollo dopo mesi e mesi di chiusure e che chiede di porter tornare a lavorare a pieno regime. Dall’altro, l’orientamento non pare altrettanto benevolo verso gli italiani, costretti a fare i conti ancora con l’odiato Green pass. Come anticipato dal Corriere della Sera, infatti, tra i prossimi passi dell’esecutivo dovrebbero esserci lo stop alla quarantena per chi viene dall’estero e nessuna proroga dell’obbligo di certificato verde per alberghi altre strutture. Nessun via libera indiscriminato, però, per i cittadini.

Tra le poche certezze quasi assodate, in attesa di comunicazioni ufficiali, dovrebbe esserci la mancata proroga dello stato di emergenza, in scadenza il prossimo 31 marzo. Per quanto riguarda le tappe successive, dopo aver eliminato il tampone per chi arriva dai Paesi dell’Unione Europea il governo vuole rendere più agevoli gli ingressi anche per chi proviene dagli altri Stati. Per questo non dovrebbero essere rinnovate le ordinanze del ministro della Salute che impongono la quarantena o il test non saranno rinnovate.

A partire dal 1 aprile potrebbe essere eliminato l’obbligo di mostrare il Green pass per chi consuma al tavolo all’aperto di bar e ristoranti. Ancora nessuna certezza, invece, sulla possibilità di accedere all’interno dei locali senza dover sottostare all’obbligo di certificazione virtuale, nonostante le proteste di baristi e ristoratori che chiedono segnali in questa direzione. Difficile, in ogni caso, che arrivino svolte prima di maggio.

Non dovrebbero esserci sorprese sul riconoscimento del vaccino Sputnik e di tutti gli altri farmaci che attualmente non consentono il rilascio del Green pass perché non approvati dall’Ema. Un passaggio chiave per far ripartire il turismo, così come potrebbe scattare la mancata proroga dell’obbligo di Green pass rafforzato per i viaggi in treno, aerei, navi e per il trasporto pubblico locale. Per l’addio definitivo al certificato virtuale, invece, purtroppo bisognerà ancora aspettare.

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