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Aggrediti da neonazisti ucraini alla Festa della Liberazione. Scoppia il caso a Bologna: “Squadrismo”

Pubblicato il 25/04/2022 15:18

Tafferugli a Bologna. Durante la celebrazione della Resistenza antifascista, parlando del Donbass, alcuni cittadini sono stati aggrediti da ucraini con simboli neonazisti. Per ricordare la Battaglia della Bolognina del 15 novembre 1944, evento simbolico in cui persero la vita una decina di partigiani uccisi da nazisti tedeschi “Oltre il Ponte”, un’associazione di sinistra ha organizzato un festival antifascista a Bologna lo scorso 23 aprile scorso. Avrebbe dovuto essere una giornata di festa popolare in attesa della Liberazione, ma le cose sono andate a finire diversamente.
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Il banchetto sul Donbass

Secondo quanto riportato da Affaritaliani, alla festa è presente anche un banchetto di un gruppo nominatosi “Comitato Ucraina Antifascista”. Lo scopo del gazebo è quello di fare informazione su quanto stia accadendo nelle zone di guerra, sensibilizzando i presenti sui massacri in Donbass. Sul banchetto è appesa la bandiera della Repubblica di Lugansk. Sono circa le 19:00 quando un giovane ucraino, recatosi sul posto, comincia ad inveire verso una delle organizzatrici. La situazione degenera rapidamente, tanto che la donna è stata costretta a chiudere lo stand del Comitato per evitare il peggio. Il ragazzo ucraino viene allontanato dagli organizzatori ma passa alle telefonate.
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Arrivano gli ucraini neonazisti

Di li a poco ecco arrivare i rinforzi, una ventina ucraini che parlano perfettamente italiano. Due di loro, con abbigliamento da motociclisti, si dicono esponenti di Pravyj Sektor, organizzazione paramilitare ucraina di estrema destra. Subito dopo si aggiunge al gruppetto anche un terzo soggetto, che si presenta con i simboli del Battaglione neonazista Azov. Tra i presenti c’è anche chi dice di ispirarsi al collaborazionista dei nazisti tedeschi Stepan Andrijovič Bandera. La tensione e alle stelle e la situazione rischia di degenerare in fretta. Solo dopo oltre un’ora di urla, aggressività, insulti e minacce i gestori della festa riescono ad allontanare gli ucraini.
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L’indignazione della rete

L’indignazione è grande nei partecipanti. In rete, negli ambienti della sinistra bolognese, ecco arrivare le prime reazioni: “Tutto questo è successo a Bologna nel 2022 in una festa il cui intento era celebrare la Resistenza antifascista in vista del 25 aprile. Cioè… avete capito?”, si chiede Giuseppe che racconta di essere stato testimone oculare dell’accaduto, “nazifascisti che entrano di prepotenza per dettare le regole ad una celebrazione per la Liberazione contro il nazifascismo. C’è bisogno di dire altro?”. Aggiungendo poi: “Mi ha colpito l’arroganza con cui si mostravano padroni in un contesto che non era il loro ed anche quel mix di vittimismo e violenza che istituzioni e media mainstream stanno avallando”.
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Sdoganato il nazismo

In rete si possono trovare le numerose testimonianze di chi racconta di altre aggressioni avvenute in Italia, principalmente ai danni di cittadini russi. C’è chi, legittimamente, si chiede come possa essere accettabile che simili situazioni accadano nell’indifferenza generale e chi, come Anna, pone un interrogativo sulla superficialità di far passare per martiri dei sedicenti neonazisti: “E cosa vedremo dopo aver sdoganato e fatti passare per eroi quelli del battaglione Azov?”. Domanda più che lecita.

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