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Addio pass e mascherine: in tutta Europa si torna alla normalità, tranne nell’Italia di Draghi

Pubblicato il 17/02/2022 10:04

Gli italiani continuano a non vedere la fine dell’incubo, costretti a fare ancora i conti con le restrizioni volute e mantenute dal governo Draghi nonostante i numeri sempre più incoraggianti sull’andamento della pandemia. Frustrati dal confronto quotidiano con gli altri Paesi, dove invece pian piano il ritorno alla piena normalità sta prendendo forma: ultimo esempio in questo senso è la Svizzera, che nelle scorse ore ha scelto di revocare l’obbligo di mascherina e abolire il corrispettivo del nostro Green pass, una card che certificava l’avvenuta vaccinazione del cittadino.

Fino a qualche giorno fa, il lasciapassare era necessario per accedere ai negozi, a bar e ristoranti, ai musei, al cinema e per partecipare ai grandi eventi. I dati incoraggianti su ricoveri e decessi in calo hanno però spinto la Svizzera a fare retromarcia: la card non è stata del tutto cancellata, ma ora è necessaria soltanto per l’accesso ai mezzi pubblici e alle strutture sanitarie. A fine marzo, poi, arriveranno ulteriori decisioni in merito, con il definitivo pensionamento della tessera che sembra sempre più probabile.

Passi decisi in avanti li ha fatti l’Austria, altra nazione vicinissima a noi, dove dal 5 marzo non serviranno più mascherine Ffp2 o Green pass per poter entrare nei negozi. Le misure di protezione dal Covid resteranno necessarie soltanto per accedere a ospedali e case di riposo. Come annunciato dal cancelliere Olaf Scholz, il percorso di rimozione delle restrizioni inizierà presto anche in Germania, anche se al momento non ci sono stati ancora annunci ufficiali: stando alle indiscrezioni della stampa, dal 4 marzo dovrebbero sparire i divieti per i non vaccinati e dal 20 potrebbe addirittura essere revocato ogni obbligo tranne quello di indossare la mascherina al chiuso.

Allentamenti in arrivo anche in Francia, dove dal 28 febbraio i vaccinati non dovranno più indossare le mascherine al chiuso, ad eccezione dei mezzi pubblici. Da metà marzo l’obbligo cadrà invece per tutti, anche per chi non ha ricevuto la somministrazione dei farmaci anti-Covid, e c’è la possibilità che venga eliminato del tutto il pass, come caldeggiato da buona parte dell’opinione pubblica. I nostri vicini di casa, insomma, si preparano a tornare tutti alla vita pre-Covid. Agli italiani, invece, non resta che assecondare gli umori di Draghi e dei suoi ministri, nella speranza (non il ministro, per carità) di un’improvvisa folgorazione.

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