x

x

Vai al contenuto

9 miliardi ai Benetton? La Corte dei Conti stoppa il governo (e ora sono guai)

Pubblicato il 17/03/2022 09:59

La notizia del patteggiamento che permetterà ad Autostrade per l’Italia di uscire dal processo per il crollo del Ponte Morandi, della quale vi abbiamo parlato attraverso le pagine del Paragone, è l’ennesimo schiaffo in faccia ai parenti delle 43 vittime di quel giorno sciagurato, ormai rassegnate all’idea che di giustizia, in questo Paese, non si può parlare. Ma è anche una decisione che anticipa quanto accadrà nei prossimi mesi, quando il controllo delle tratte tornerà nelle mani dello Stato. Non senza, però, che prima sia dato il via libera all’ennesimo esborso in favore dei Benetton, che usciranno di scena con il portafogli talmente gonfio da scoppiare.

Con Aspi fuori dai guai, si sbloccherà infatti il passaggio delle quote di controllo da Atlantia, la società controllate dai Benetton, alla nuova cordata guidata da Cassa Depositi e Prestiti, a sua volta sotto il controllo del ministero del Tesoro. Lo Stato, senza più il rischio di condanne all’orizzonte, si prepara quindi a fare il suo ingresso in scena, sempre che riuscirà a superare l’ultimo ostacolo, la Corte dei Conti, chiamata ad esprimersi sulla correttezza delle procedure seguite e che ha già chiesto ulteriori chiarimenti al governo, evidentemente ancora dubbiosa.

Nelle prossime ore è prevista l’adunanza della sezione di controllo sul caso Autostrade, nell’ambito della quale la Corte ha convocato rappresentanti delle amministrazioni coinvolte. Le risposte alle questioni sollevate dalla Corte, evidentemente, non sono state considerate finora sufficienti .A far rabbia c’è poi un altro passaggio, sottolineato da Stefano Feltri sulle pagine di Domani: la Cassa Depositi e Prestiti e i fondi che la sostengono pagheranno infatti 9,1 miliardi di euro per il 100% di Autostrade. A questi andranno aggiunti poi “264 milioni di euro per probabili rimborsi associativi (i danni li paga il nuovo socio, i rimborsi li incassa quello vecchio: perché?), poi altri 264 milioni di euro per possibili indennizzi Covid”. Un esborso niente male, per le casse pubbliche. Destinato a far felici i Benetton, che si toglieranno di torno con un sorriso a sessantaquattro denti ben stampato sul volto.

Quello che si chiede allo Stato, in tutto questo, è spiegare il motivo di quei 9,1 miliardi di euro versati nelle tasche degli imprenditori trevigiani, quelli che avevano promesso di prendersi cura delle nostre strade e invece si sono limitati a intascare pedaggi lasciando deperire le nostre tratte, alcune finite in uno stato inaccettabile. Giocando con la vita degli italiani, come ha dimostrato drammaticamente il crollo del ponte di Genova. Perché, in un momento in cui tra l’altro tante famiglie avrebbero bisogno di aiuti economici a causa delle impennate di gas e carburante, si è deciso di spendere in Autostrade un vero e proprio tesoro? Qualcuno, dalle parti del governo, dovrà dare una risposta.

Ti potrebbe interessare anche: Il giallo delle dosi Novavax sparite nel Lazio, l’assessore: “Non sappiamo dove siano”