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Muore a 50 anni dopo la terza dose di Moderna: ora indaga la Procura

Pubblicato il 11/02/2022 08:01

Alla già triste e lunghissima lista di persone con danni gravi e gravissimi in seguito al vaccino si aggiunge un altro possibile decesso. La Procura di Bari sta infatti indagando sulla morte di una 50enne di Lecce, deceduta al Policlinico di Bari il 26 gennaio dopo la somministrazione della terza dose del vaccino Moderna. È stata disposta l’autopsia, l’obiettivo è quello di capire se c’è un nesso tra la vaccinazione e la morte. L’inchiesta è nata dopo la denuncia da parte della famiglia della donna che, dopo aver ricevuto la terza dose il 18 dicembre a Nardò, ha accusato dei malori. Le sue condizioni si sono aggravate nei giorni successivi, fino al ricovero in ospedale e al trasferimento da Lecce e Bari. (Continua a leggere dopo la foto)

È dunque deceduta dopo la somministrazione della terza dose del vaccino anti-Covid Moderna e ora la Procura di Bari vuole capire se tra il vaccino e la morte possa esserci una connessione causale. Per questo la pm Angela Maria Morea ha affidato ai medici legali Francesco Introna e Francesco Bruno il compito di effettuare l’autopsia su una cinquantenne di Leverano in provincia di Lecce, deceduta al Policlinico del capoluogo il 26 gennaio. (Continua a leggere dopo la foto)

L’inchiesta – scrive Repubblica – è stata aperta in seguito alla denuncia dei familiari della signora. La vaccinazione è avvenuta il 18 dicembre a Nardò e, a distanza di pochi giorni, la donna ha avuto dei malori, che l’hanno costretta al ricovero in ospedale, prima a Lecce e poi a Bari dove è morta. Al momento non è chiaro se soffrisse di patologia pregresse ma questo particolare sarà accertato nel corso delle indagini, con l’acquisizione della cartella clinica della paziente e di eventuale documentazione medica pregressa. (Continua a leggere dopo la foto)

La pm ha chiesto ai medici legali di chiarire se la somministrazione del farmaco vaccinale sia avvenuta in conformità alle prescrizioni del ministero della Salute e se abbia potuto avere ruolo causale o concausale rispetto al decesso. Inoltre è stato chiesto di verificare se i presidi diagnostico-terapeutici adottati dai sanitari che l’hanno presa in carico nei due ospedali di Lecce e Bari siano stati corretti. I professori Introna e Bruno effettueranno oggi l’autopsia ma hanno già anticipato che la relazione conclusiva degli accertamenti, vista la complessità dei quesiti posti, sarà depositata tra 90 giorni.

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