“La storia condannerà Draghi, Conte e Speranza”, quando un giorno si faranno i conti con quanto avvenuto durante la pandemia: ne è convinto Andrea Stramezzi, medico specialista in stomatologia, da subito in prima linea per fornire approcci alternativi a quelli fallimentari proposti per il Covid-19. Andrea Stramezzi è un personaggio autorevole, e non solo per l’eloquio forbito e la barba risorgimentale: la sua autorevolezza l’ha conquistata, ai nostri occhi, quando ha deciso di non sottostare per acquiescenza a protocolli sanitari antiscientifici e al folle clima di terrore mediatico durante gli anni della pandemia. Il tempo è galantuomo, si dice, sicché molte delle sue posizioni, dapprima osteggiate, boicottate e derise, sono oggi serenamente accettate. Ma fino a un certo punto: in taluni ambienti serpeggia ancora la paura che il vaso di Pandora da cui sta emergendo la gravissima verità sulla fallimentare gestione dell’emergenza sanitaria da parte di Conte, Speranza e tanti altri, venga scoperchiato del tutto, al punto che il servizio pubblico ha dovuto “scusarsi” per aver invitato a parlare un altro medico coraggioso, Massimo Citro. (Continua a leggere dopo la foto)
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La famigerata proteina Spike
Su questo e tanto altro si è espresso Stramezzi, intervistato da Ivan Vito per Il Giornale d’Italia. Non si poteva non partire dal tema dei vaccini, con i sieri “aggiornati” in arrivo, caldamente consigliati per persone fragili, anziani e persino per donne in gravidanza. “La sperimentazione nelle donne incinte e allattamento non è mai stata portata a termine”, fa presente il medico. Peraltro, parliamo di vaccini perfettamente inutili, “specie se aggiornati a tre varianti fa”. Le persone fragili, infatti, “possono essere curate con antinfiammatori e antibiotici”. D’altronde: “Ormai è chiaro che i vaccini anti-Covid che sono dei pro-farmaci genici”. Per inciso, come i nostri lettori sanno, che tecnicamente non si tratti neppure di vaccini lo ha sempre sostenuto anche Robert Malone, lo scopritore della biotecnologia a mRNA, ed è di pochi giorni fa la clamorosa conferma di quanto lo stesso Stramezzi, Giovanni Frajese ed altri hanno sempre postulato, ovvero la contaminazione da DNA nei vaccini a Mrna, con tutte le conseguenze, anche letali, e gli effetti avversi che tutto ciò ha comportato. Il fatto che il 70% di morti di Covid nell’ultimo anno “avevano almeno tre se non quattro dosi” non fa che avvalorare la sua tesi. In parole semplici, lo schema consolidato appare essere questo: “Prima obbligano il sistema immunitario e produrre la Spike e poi gli anticorpi antispike, e quindi una vaccinazione di questo tipo comporta un doppio lavoro”. La proteina Spike, come abbiamo scritto altrove, consente al virus di ancorarsi alle cellule umane tramite il suo recettore Enzima di conversione dell’angiotensina 2 (ACE2). Ma quando lo stesso ACE2 è “occupato” dal suo legame con il virus, non può più svolgere il suo ruolo antinfiammatorio essenziale. E così, fatalmente, si indebolisce l’intero sistema immunitario. Circa le donne in allattamento, la proteina Spike può passare al bambino attraverso il latte materno. È un circolo vizioso, un cane che si morde la coda. (Continua a leggere dopo la foto)
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Vaccino “inutile” e rischio tumori
Sin dal 2021 Andrea Stramezzi aveva parlato dell’aumento di patologie neoplastiche e recidiva di tumori che erano ripartiti, oltre alle altre malattie autoimmuni e malattie delle piccole fibre, “vale a dire le miocarditi riscontrate in molti pazienti, che portano ad una lesione del tessuto del muscolo”. Appare chiaro che, in un paziente fragile, un ulteriore richiamo del vaccino possa essere deleterio, forse esiziale. Ancora una volta: i fragili possono essere curate con antinfiammatori e antibiotici. “Al contrario, insistere col siero “vuol dire metterle ancora più a rischio”. Prova ne è il fatto che, negli anni trascorsi dell’incubo Covid, svolgendo visite a domicilio e utilizzando antinfiammatori e antibiotici (in luogo di “Tachipirina e vigile attesa”), su 6.000 persone da lui assistite ne sono morte soltanto 4, tutte ultraottantenni e con altri problemi di salute. Cambiando tema, Rocco Bellantone è il nuovo capo dell’Istituto superiore di sanità, una scelta apprezzata da Andrea Stramezzi, poiché è “un medico che ha sempre dichiarato una certa libertà nelle scelte vaccinali”. (Continua a leggere dopo la foto)
Il caso Citro
La conversazione cade, poi, sulla commissione d’inchiesta parlamentare sulla gestione del Covid, che parte inevitabilmente azzoppata, non potendo indagare sullo stato di emergenza, sui Dpcm di Conte e sugli obblighi sanciti. Se, come abbiamo scritto in apertura, il giudizio sul trio Conte/Speranza/Draghi lo darà la storia, “mi interessa – afferma Stramezzi –venga fatta luce su 198mila morti di Covid in Italia che potevano essere evitati e sullo scenario occulto che è dietro all’approvazione, alla campagna vaccinale e agli obblighi vaccinali, su cui continua la pressione martellante dei media e delle autorità sanitarie”. Acclarare la verità è un dovere morale nei confronti delle persone vittime di reazioni avverse. Infine, un passaggio sulla vicenda di Massimo Citro della Riva e dell’intervista in Radio Rai che ha scatenato le proteste del PD e dei suoi vassalli: “La censura che si vede nei mezzi d’informazione è da regime dittatoriale, da pensiero unico fino tanto da ricordare 1984, il libro di George Orwell“.
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