“Le persone vaccinate possono ancora trasmettere la malattia”, laddove per malattia è inteso il Covid-19. Non è questa gran notizia, penserà giustamente il nostro lettore. Eppure, la notizia stessa diviene clamorosa se pensiamo chi abbia fatto questa candida ammissione, ovvero alcuni tra i massimi promotori del vaccino: un alto dirigente del Cdc statunitense, ovvero i Centers for Disease Control and Prevention. E anche i funzionari della Food and Drug Administration (Fda) non si nascondono più. Tanto oramai il danno – collaterale, viene da dire – è fatto. Ad ogni modo, non stupisce affatto che gli autoproclamatisi professionisti dell’informazione abbiano snobbato in massa la notizia, sicché ci affidiamo alla ricostruzione della testata a stelle e strisce The Epoch Times. Durante una audizione presso il Congresso degli Stati Uniti della sottocommissione ristretta sulla pandemia di Coronavirus, il deputato repubblicano del Texas Michael Cloud ha chiesto se il vaccino impedisse alle persone di trasmettere il virus. A rispondere a questa e altre domande, il dottor Peter Marks, direttore del Center for Biologics Evaluation and Research presso la Fda, e l’altro testimone dell’udienza, il dottor Daniel Jernigan, direttore del National Center for Emerging and Zoonotic Infectious Diseases del Cdc, e George Reed Grimes, direttore dei programmi di risarcimento presso la Health Resources and Services Administration. (Continua a leggere dopo la foto)
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Le candide ammissioni
“I dati su questo sono molto difficili da definire – la risposta di Peter Marks – Non impedisce la trasmissione in assoluto”, che sembra un artificio retorico per non dire con esattezza ciò che ha lasciato intendere. Una ammissione, assai colpevolmente, tardiva. Dunque, il senatore Cloud ha insistito nel chiedere se le persone vaccinate possano ancora contrarre il Covid-19 ugualmente. Ecco la risposta, stavolta inequivocabile: i vaccini “potrebbero non prevenire l’infezione”. Anche Daniel Jernigan ha confermato la risposta del collega, ancora sollecitato dal senatore texano, il quale ha pertanto chiesto perché il Cdc elenchi il Covid come una malattia prevenibile con il vaccino se le persone vaccinate possono ancora essere infettate e trasmettere il virus. Una evidentissima contraddizione. In questo caso, la risposta è una inverosimile arrampicata sugli specchi: “Le malattie prevenibili con il vaccino si riferiscono a quelle che beneficiano del vaccino. Quello che sappiamo (dall’esperienza Covid, NdA) è che (il vaccino, NdA) ti impedisce di contrarre malattie gravi e ricoveri”. Ma non era “sicuro ed efficace al 100%“? Lo domanda polemicamente il senatore repubblicano dell’Ohio Brad Wenstrup, presidente della sottocommissione. (Continua a leggere dopo la foto)
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I mancati risarcimenti
Il dottor Jernigan ha affermato, poi, che ogni segnalazione di eventi avversi gravi viene seguita per garantire che l’evento avverso sia effettivamente collegato al vaccino. Tuttavia, la deputata Debbie Lesko, repubblicana dell’Arizona, durante i suoi cinque minuti per l’interrogatorio, ha fornito l’esempio di un suo elettore a cui è stata diagnosticata la Sindrome di Guillain Barré a seguito della vaccinazione contro il Covid-19, ma due anni dopo non ha ancora ricevuto alcuna risposta dal Countermeasures Injury Compensation Program (Cicp). Ora, ci basti far parlare i numeri: il Cicp è stato istituito nel 2010 e, a partire dal primo gennaio 2024, sono state presentate 13.406 richieste, delle quali 12.854 solo per gli effetti avversi dei vaccini antiCovid. Al momento, sono state risarcite solo undici persone.
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