x

x

Vai al contenuto

“Obbligati a non lavorare, senza aiuto e con le bollette che arrivano puntuali. Come faremo a vivere?”

Pubblicato il 07/12/2020 14:15 - Aggiornato il 07/12/2020 14:30

Proseguiamo con la pubblicazione di quanto ci stanno scrivendo da tutta Italia moltissime persone ignorate dal governo. Famiglie, lavoratori, imprenditori, tutti portati allo stremo, ma tutti palesemente ignorati da Conte e il suo governo.

Ci scrive Alessandra Impieri: “Buonasera, nel primo lockdown ho ricevuto i ristori, nel secondo zero! Ho chiesto un prestito, ma mi è stato negato. Ho chiesto aiuto al comune zero. Sono una partita iva autonoma “Sporting di Impieri Alessandra”, codice ateco 63.11.19. Con questo codice non rientro in nessun ristoro, ma le tasse le pretendono, l’f24 preteso. Come faccio a vivere? Le bollette arrivano puntuali, l’affitto lo devo pagare! Sono chiusa da ottobre come da decreto della regione Lombardia. Vorrei sapere come faccio a vivere e, come me, come faranno tantissime persone. Aiutatemi.”  

Alessandro, Graphic Style, scrive: “Buonasera Gianluigi ho sentito le tue bellissime parole su Rete 4… Volevo comunicarti che io sono un imprenditore che opera nel settore della pubblicità codice a ATeco 73. 11 e sono una di quelle categorie che non ha avuto nessun aiuto da parte dello Stato. Forse si muove qualcosa adesso con Regione Lombardia ma da parte dello Stato non abbiamo ottenuto nulla… Zero di zero.. continuano a guardare fatturato aprile 2020 in confronto a aprile 2019 non tenendo conto della perdita di fatturato di tutto l’anno. Cordiali saluti”.

“Buonasera, sono Solazzo Donato titolare della Stand Now Allestimenti Fieristici codice ateco 43.29.09. Mi occupo di montaggio e smontaggio stand nelle fiere. Sono fermo dalla fine di febbraio 2020 ed ho ricevuto le seguenti somme Euro 600+600+1.000 nella prima fase della pandemia. Ho pagato tutto quello che c’era da pagare, il doppio di quanto ricevuto. Poi più nulla in quanto, nonostante tutto, ci siano stati ristori per le fiere il mio codice ateco non veniva e non viene riconosciuto  tutt’ora nonostante ci obblighino a non lavorare”. 

Ecco il testo inviatoci da Luisa Cairoli del Consorzio Fieristi bolognesi: “Vorremo far cadere la vostra attenzione sulla situazione degli ambulanti cosiddetti fieristi, ovvero quei lavoratori autonomi che partecipano quasi esclusivamente a fiere e sagre nonchè  eventi, posti a cadenza annuale, sparsi in tutto il territorio italiano (circa 60.000 aziende su tutto il territorio nazionale). La nostra categoria è inserita con il medesimo codice ateco dei colleghi ambulanti che partecipano prevalentemente a mercati a cadenza settimanale. Noi fieristi, a tutt’oggi, siamo stati il comparto piu’ penalizzato dell’intero settore, in quanto da febbraio 2020 ci siamo visti annullare quasi tutte le fiere e le sagre, vuoi  per i dpcm, vuoi per la mancanza di volontà da parte delle amministrazioni comunali, vuoi per le varie difficoltà organizzative che le stesse amministrazioni si sono trovate ad affrontare a causa dell’emergenza Covid-19.

Ad oggi il governo prosegue con l’ annullamento delle fiere e di qualsivoglia evento su tutto il territorio italiano, impedendoci inoltre di poter lavorare nelle fiere natalizie cittadine, decurtandoci di ulteriori 50 giorni lavorativi che si vanno ad aggiungere a tutti gli altri giorni persi.

Noi tutti siamo concordi nel seguire le regole governative a tutela della salute dei cittadini, nel contempo, essendo il natale per il nostro tipo di attività di importanza capitale (rappresenta il risultato finale delle fatiche di tutto un anno lavorativo e l’embrione dell’ anno che verrà), riteniamo sia di massima importanza e urgenza  soccorrere tutte le aziende/famiglie. È necessario un sostegno a fondo perduto adeguato ai mancati incassi dell’ultimo anno, cioè da marzo a dicembre 2020, calcolati in equa percentuale sui medesimi fatturati dell’anno precedente”.

Marano, della Willy Marano Publishing, invece, ci racconta: “Salve Gianluigi, sto seguendo il programma, io sono un imprenditore e precisamente ho un’agenzia di Spettacoli. Nel 2019 ho fatturato circa 1 Milione e 200 mila euro. Quest’anno il 95% in meno, e dal RISTORI che tanto vanta il Signor Faraone non ho visto un’euro. Grazie mille”.