Il governo pensa solo a grandi imprese e dipendenti. Si può riassumere così la protesta delle Partite Iva, ossia i grandi dimenticati dai bonus per fronteggiare la crisi dovuta al Covid, al lockdown e alla poca capacità di chi è al governo. Il Decreto Agosto i lavoratori autonomi a partita Iva non lo hanno digerito. 3 milioni di lavoratori che si sentono dimenticati dal governo: “Nessun sostegno al reddito, come se le nostre attività fossero ripartite senza problemi. E invece molti nostri associati non possono ancora lavorare”, dice al Corriere Emiliana Alessandrucci, presidente del Colap, associazione che raccoglie ad oggi oltre 200 libere associazioni, con più di 300 mila professionisti iscritti per un universo di riferimento di 3 milioni di persone.
“Nessuno sgravio fiscale, nessun posticipo – continua Alessandrucci – Nessun prestito a fondo perduto: ci avevano escluso da questi fondi dicendo che tanto avevamo i bonus da mille euro. Adesso siamo senza i bonus e rimaniamo fuori dai finanziamenti a fondo perduto concessi ai lavoratori autonomi del commercio e dell’artigianato. Infine, non è previsto nemmeno nessun supporto alla genitorialità nella gestione complessa dei figli (equilibrio scuola, lavoro, salute) in questo straordinario momento, neppure lo smart working”.
E in tutto questo, incombe anche il peso delle tasse: “Acconti fiscali su fatturati totalmente incerti, pagamento Iva su fatture incassate che perlopiù appartengono ad attività svolte in periodi precedenti e che in questo momento sono la sola fonte di liquidità. La ripresa delle attività senza alcun sostegno e con confuse, tardive, disomogenee indicazioni. Contributi previdenziali che restano cari avendo in cambio una pensione inadeguata”.
Nasce così tra le partite Iva l’idea di una lettera al fu Avvocato del Popolo Conte: “Abbiamo scritto per denunciare che il decreto di agosto ci fa tornare indietro di 20 anni annullando tutto il nostro prezioso lavoro sulla dignità del lavoratore autonomo e del piccolo imprenditore. Così si trascura la parte più produttiva e dinamica del paese che è anche la più colpita dalla crisi e che può essere, al contempo, la vera leva della ripresa economica”. Eccolo il governo, tra miopia politica e inspiegabile intento di dividere il paese contrapponendo i lavoratori.
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