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Orari impossibili e soldi in nero: l’incubo del lavoro stagionale sulla Riviera romagnola

Pubblicato il 25/07/2019 11:10 - Aggiornato il 25/07/2019 11:11

Era diventato un piccolo caso, quello dell’assenza di lavoratori stagionali sulla Riviera romagnola. Con tanto di colpevoli già individuati: prima il sindaco Domenico Pascuzzi di Gabicce Mare e poi l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi avevano infatti prontamente puntato il dito contro il reddito di cittadinanza, accusato di disincentivare i giovani dalla ricerca di impieghi nei mesi più caldi dell’anno. E invece ecco saltar fuori una realtà ben diversa, che racconta di turni massacranti a fronte di paghe tutt’altro che adeguate e con i soldi che arrivano regolarmente fuori busta. A raccontarlo è un’inchiesta del Fatto Quotidiano, realizzata con telecamera nascosta per riprendere a loro insaputa i datori di lavoro e le loro proposte.

“Lo sai come funziona? Chiaramente da noi le ore sono di più, ma il massimo in regola che si può mettere sono 6,40 ore, perché altrimenti sono tutti straordinari. Quindi lei si trova la busta e il fuori busta”. E ancora: “Lo sa vero che da noi non c’è il giorno di riposo?”. Oppure: “Se vengono eventuali controlli dell’ispettorato del lavoro sul contratto il giorno di ferie c’è… ma poi, non c’è”. Frasi ripetute da quasi tutti gli albergatori romagnoli ai quali gli inviati della testata si sono rivolti, tenendo nascosta la loro vera identità, nella zona tra Rimini, Cattolica e Gabicce. Tutte posizioni da cameriere di sala o ai piani in alberghi a due o tre stelle, più un paio di strutture più grandi e “di lusso”. paio in strutture più grandi e “di lusso”.

Le condizioni offerte sono state le stesse in tutte le strutture medio-piccole e a conduzione familiare: 11 ore di lavoro al giorno, nessun giorno di riposo durante i tre mesi della stagione, un contratto da 6.40 ore giornaliere e “straordinari” pagati “uori busta”. Diverso il discorso nelle strutture da quattro stelle in su.

L’offerta è di 8 ore giornaliere, tutte conteggiate nel contratto, ma sempre senza giorno di riposo. Il turno è spalmato nell’arco delle 24 ore. Di fronte alle proteste, come per l’assenza di giorni di riposo, la risposta è stata la semplice quanto sempreverde “Qui funziona così”. Le segnalazioni arrivate al sindacato sono state molte in questi mesi.

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