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Vaccino obbligatorio, l’ultima trincea delle libertà. Non si può curare il virus con l’autoritarismo

Pubblicato il 18/08/2020 08:14 - Aggiornato il 18/08/2020 10:23

di Lorenza Morello (giurista) e di Paolo Gottarelli (medico)

ll codice civile dice che i motivi sono irrilevanti per il diritto, salvo quando sono illeciti e comuni ad entrambe le parti.
Ora, nella pausa ferragostana che permette di distogliere lo sguardo dalle quotidiane amenità e fare delle riflessioni che vadano un po’ oltre gli ultimi fidanzamenti vip o la borsetta di qualcuno, non posso che soffermarmi, e non ne celo l’amarezza, sull’osservazione dei comportamenti dei politici nostrani che, complice probabilmente il Covid che ha dilatato gli spazi tra le persone permettendo alla politica di dettare norme limitative delle libertà personali senza che queste stesse fossero corroborate dai fatti, hanno pensato più che mai che, a questo punto, ogni arbitrio fosse lecito scoprendosi tutti novelli Enrico VIII, “Chi più re di me”.

L’ultimo in ordine di tempo ad arrogarsi il diritto di volerci infliggere una norma coercitiva è Matteo Renzi, che vuole il vaccino Covid obbligatorio per tutta la nazione nonostante l’inutilità dichiarata da gran parte della classe medico scientifica (quella ovviamente non legata alle lobby medicali e che quindi, quando parla, viene subito tacciata di “complottismo” o apostrofata in modo bieco come è successo anche al premio Nobel Montagner). Ora, il punto vero di questo discorso non sono i vaccini (su cui peraltro io personalmente non sono ne’ a favore ne’ contro ma, in qualità di giurista, in nessun ambito dell’umano agire posso tollerare una coercizione o una restrizione delle libertà personali che non siano più che motivate da una ragione di tutela pubblica – che qui è stato dimostrato non esserci anzi, dati alla mano, le misure attuare con il lockdown hanno aumentato di due terzi il numero dei morti a causa del ritardo nelle cure e molti altri moriranno per le diagnosi intempestive a causa dei nostri ospedali intasati a cercare di salvare, in modo maldestro e senza rigore scientifico, delle vite che invece la mala gestione della cosa pubblica ha condannato a morte).

Posto che le poche sperimentazioni di vaccino Covid fatte ad oggi hanno causato sintomi e malattie piuttosto gravi, come detto sin dall’inizio un nuovo vaccino richiede almeno due anni di sperimentazione per non creare più danni di quello che farebbe il virus stesso. Inoltre ci domandiamo come mai non si sia mai riusciti a mettere a punto un vaccino per il raffreddore che è un virus analogo o che in più di trent’anni dalla scoperta (di Montagner!) del virus dell’HIV non si sia arrivati a creare anche qui un vaccino. In nome del principio di precauzione la popolazione pretende non obblighi ma severissimi controlli sulla efficacia del vaccino e sulla assenza di gravi complicazioni sempre peraltro descritte nei bugiardini. Ci è stato inoltre detto dagli scienziati -o presunti tali visto che poi ci dicono che la medicina non è una scienza esatta- che anche questo virus muta rapidamente e milioni di volte. Viene allora da fare una considerazione: come si può approntare un vaccino di un virus in mutamento visto che ad esempio anche per l’influenza stagionale è noto a tutti che la vaccinazione annuale è basata sul virus dell’anno precedente.

Il riferimento ai “No Vax” nelle dichiarazioni dell’ex Premier (“Se davvero arriveremo al vaccino contro il Covid questo vaccino dovrà essere obbligatorio per tutti. Obbligatorio, non facoltativo. Obbligatorio!“, ha scandito Renzi annunciando l’avvio della raccolta firme promossa dalla renziana Lisa Noja “affinché più persone possibili facciano pressione sul Governo perché non ci sia nessun passo indietro per strizzare l’occhio ai No Vax. Siamo stati chiusi in casa per mesi e se arriva il vaccino lasciamo libertà di scelta? Non scherziamo”) è bieca propaganda. Il sistema mediatico italiano, fin dal tempi della Lorenzin, cerca di ridicolizzare la grande mole di persone che si pone dei legittimi dubbi sull’accanimento vaccinale. Chi fa obiezioni viene depotenziato attraverso l’accostamento agli atteggiamenti folkroristici di una sparuta, sguaiata, minoranza. Così come accade per la lotta alla tav o il family day in cui i valori della famiglia vengono fotografati in mano a quattro bigotti retrogradi per ridicolizzare il tutto, e via di fila. Il tema vero è che non si può pretendere venga accettato in modo acritico il crescente numero di sostanze che si vorrebbe iniettare in soggetti sani, tacciando di eresia chiunque si chieda se non possano esserci degli interessi che spingono in una direzione piuttosto che in un’altra.

Ora, per tornare a quanto in apertura, le cose sono due: o la scelta di propendere per una vaccinazione obbligatoria è fatta senza motivo – e questo dal punto di vista politico e sociale è pericolosissimo tanto per la democrazia quanto per la tutela della collettività che sarebbe in mano a pazzi scellerati che agiscono senza cognizione di causa (un po’ come uno scuolabus guidato da un autista senza patente: ci mettereste mai sopra i vostri figli?) oppure, ed è davvero difficile dire quale delle due opzioni sia meglio, la scelta di Matteo Renzi di propendere per l’obbligarorietà di un vaccino per il Covid è dettata da motivi (che nel caso di specie sarebbero per quanto detto in apertura giuridicamente rilevanti) economici tipo la sponsorizzazione alla fondazione a lui vicina che, come tutti sanno, ultimamente non gode di buona salute e crede quindi di riprendersi con un’iniezione vaccinale pagata dalla collettività? Qui non è in discussione il vaccino inteso come strumento di prevenzione, la questione è come si intende utilizzarlo e dove finisce la reale utilità e inizia il mero business, diretto o indiretto che sia.
Ai posteri l’ardua senteza.