di Lorenza Morello, presidente nazionale APM
L’informazione, da mesi ormai a piene pagine, ci racconta come si muore di Covid.
Ci descrivono i sintomi e le avvisaglie, insomma tutti gli ingredienti per terrorizzare una società in affanno, descrivono gli infermieri in tutta bianca che ci osservano con indulgenza, le campane di vetro nelle quali potremmo essere rinchiusi. Un quadretto niente male per il momento che stiamo attraversando.
Al di là di tutto quanto già detto sulla pandemia (o sedicente tale) e la catastrofica gestione fatta dal nostro approssimato governo che ci chiude in casa ma ci da il bonus monopattino, e investe in banchi a rotelle per distanziare i bambini e poi chiudere le scuole, anziché potenziare il servizio sanitario a livello globale (perché il fine dovrebbe essere quello di far sì che le persone in terapia intensiva non ci arrivino proprio) oggi lo sprone che voglio rivolgere è al mondo dei media e della informazione. Sì, perché anche in quel campo sarebbe necessario un po’ di buon senso e intelletto per raccontare l’altra faccia di questa epidemia, rivelando come si può sopravvivere al Covid, una diffusione che non ci porterà tutti in un letto d’ospedale e nemmeno ad essere intubati e dimenticati.
Perché non raccontare come ci possiamo difendere, quante sono le probabilità di non contagio, dare alla società civile una cura speciale, la fiducia e la capacità per superare questo tempo? C’è bisogno di aspettative, oltre il Covid c’è il desiderio di andare oltre, senza perdere la fede nel lavoro e nel futuro che arriverà, che lo vogliamo o no.
Esiste un male ancora peggiore della pandemia ed è la voglia di arrendersi, quella che in questi periodi corteggia tutti, soprattutto chi vive di fatturato e non di posto fisso. Ebbene, capitolare davanti a questa tragedia è il male peggiore.
Ecco allora che la penna del becchino dovrebbe lavorare per rendere reattivo chi è depresso, stimolare le istituzioni ad essere vicino a un’economia sfiduciata, un vaccino efficace come il coraggio e la speranza valgono più un racconto dell’orrore, di questo deve tenerne conto l’informazione quando si immerge nel male e negli effetti di questo tempo.