x

x

Vai al contenuto

Le Azzolinate. Tragedia, commedia e sospetti, alla corte del ministro dell’Istruzione

Pubblicato il 29/08/2020 13:32

il contributo di un’insegnante

L’operato del Ministro Azzolina si rivela disastroso a 360 gradi. Tralasciando banchi a rotelle e plexiglass, ritengo sia giusto porre al centro della questione i docenti e gli alunni, prime vittime di questo “uragano” che si è abbattuto sulla scuola.

Il Ministero ha avuto sei mesi di tempo per preparare al meglio la ripartenza, anche dal punto di vista dell’organizzazione didattica, eppure sembra non abbia fatto altro che cercare di portare allo stremo una situazione già molto critica.

A destabilizzare ulteriormente l’avvio dell’anno scolastico, l’atteggiamento irresponsabile del MIUR rispetto alle nomine effettuate per questo nuovo anno scolastico. Già nel mese di aprile, per agevolare la ripartenza e l’avvio delle attività didattiche, alcuni docenti avevano invitato il Ministro a prendere in considerazione la possibilità che gli insegnanti titolari di cattedra e quelli con incarico annuale potessero rimanere, eventualmente su base volontaria, sullo stesso posto anche per l’anno scolastico 2020/2021, affinché dopo mesi di didattica a distanza gli studenti potessero ritrovare gli stessi insegnanti.

La via più logica e più semplice per ripartire con il piede giusto a settembre, forse proprio per questo non presa in considerazione dal Ministero. Ci saranno di fatto docenti che dovranno ricominciare e studenti che, dopo aver vissuto la Dad, verranno accolti da nuovi insegnanti, tutto ciò in una situazione già peraltro critica in cui la conoscenza reciproca avrebbe giocato un ruolo fondamentale nella costruzione di un sereno percorso didattico.

Augurandomi inoltre che a scuola iniziata non si prospetti un nuovo lockdown, non posso non esprimere la mia preoccupazione verso bambini e ragazzi certificati ai sensi della legge 104/92. Il Ministro Azzolina non ha assolutamente preso in considerazione l’idea della continuità didattica nemmeno per i docenti di sostegno, i quali, per la maggior parte, sono assunti con incarico annuale. Ogni insegnante sa come, spesso, sia difficile instaurare un legame contraddistinto da un rapporto di fiducia con questi bambini, che già nei mesi passati è stato difficile mantenere a causa della didattica a distanza.

Proprio per questo i bambini e i ragazzi con legge 104/92 avrebbero il diritto di ritrovare il loro punto di riferimento in una realtà scolastica già molto bistrattata. Questi alunni si troverebbero a dover conoscere il nuovo docente magari attraverso una webcam?

Ulteriore problema relativo alla continuità didattica è dato dal vincolo quinquennale di permanenza sulla sede assegnata, per i docenti assunti a tempo indeterminato nell’anno 2020. Tale vincolo, firmato dall’ex Ministro Fioramonti ma sostenuto anche dal Ministro Azzolina, non prevede la possibilità di usufruire della mobilità e dell’assegnazione provvisoria, così tra qualche giorno i docenti di Mantova saranno in cattedra a Sondrio mentre quelli di Sondrio lavoreranno a Mantova, secondo i machiavellici vincoli ministeriali. E’ evidente che tutti questi disagi potrebbero portare ad un incremento delle malattie e delle richieste di permessi personali, (magari dovuti all’impossibilità di accudire un figlio residente a 200 km dalla sede di lavoro) che insieme ad eventuali infortuni sul tragitto casa-lavoro, si tradurranno in ulteriori costi per lo Stato e continue richieste di supplenze a danno dei discenti.

Insomma, il Ministro non sembra curarsi di queste problematiche ma preferisce utilizzare il suo tempo per accanirsi contro i docenti, in particolar modo precari e neoassunti, che si vedranno costretti ad intraprendere le vie legali per vedere riconosciuti i loro diritti, in primis il ricongiungimento con i figli minorenni.

Tutti conosciamo il passato da sindacalista del Ministro Azzolina e il caso vuole che ora sia la sorella Rossana a lavorare presso uno studio legale che si occupa di diritto del lavoro e in particolare di diritto scolastico, in associazione con Anief, di cui la ministra è stata referente regionale. Lo studio legale tutela i docenti, proponendo ricorsi contro il Miur e Rossana Azzolina compare nella sezione dei collaboratori principali.

A pensar male si fa peccato ma a volte in politica accadono cose strane e inopportune, come quella di partecipare al concorso per dirigente scolastico da membro della Commissione Istruzione della Camera dei deputati.

Tornando all’operato del ministro, è chiaro quanto peso abbia avuto nelle sue scelte, ciò che dovrebbe essere al centro di ogni azione che si intraprende all’interno della realtà scolastica: la considerazione dell’alunno, della sua persona, dei suoi stati d’animo e dei suoi bisogni.