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La presa della bastiglia ed il manifesto del debitore responsabile

Pubblicato il 14/07/2020 17:29


di Biagio Riccio.

Furet racconta che la “Presa della Bastiglia” nel coacervo degli avvenimenti della Rivoluzione Francese il 14 luglio del 1789, fu l’evento finale della magica estate di quell’anno che portò il Terzo Stato che non contava nulla, come disse l’abate Sieyes, sulla scena politica e costituzionale. Di lì a poco ci fu la Dichiarazione dei diritti dell’uomo che è ancora alla base delle Carte Costituzionali dei paesi europei.

Per chi intende proporre una rivoluzione normativa in Parlamento e si adopera perché vi siano leggi che difendano la parte più debole- i debitori- questo è un giorno particolare.
Il senatore Paragone già ha dato un fondamentale contributo con la riforma dell’art. 560 cpc che ha varato la legge Bramini nel seno del codice di rito: il debitore esecutato non può lasciare la prima casa in caso di espropriazione se non quando sia reso il decreto di trasferimento a favore del nuovo compratore. Prima il custode poteva scaraventarlo fuori, in base alla legge Renzi-Boschi.

Oggi dunque con il nuovo partito che intende istituire gli chiediamo di varare “Il Manifesto del debitore responsabile “ nel giorno della “Presa della Bastiglia”.
Ecco i capisaldi:
a) il processo esecutivo, di cui al codice di procedura civile, deve essere riformato affinché sia assicurata la terzieta’ del giudice, soprattutto in tema di opposizione all’esecuzione da non proporre davanti allo stesso Magistrato che la respingerà, come avviene oggi. È una norma da regime feudale.
b) stabilire il meccanismo di determinazione del prezzo in tema di cessione dei crediti deteriorati, al fine di consentire al debitore di poter avanzare anche la sua proposta di acquisto, in concorrenza dei fondi acquirenti, spesso avvoltoi, ed altri cessionari;
c)evitare che siano varate modifiche legislative contro il debitore, come il recente disegno di legge in tema di riforma del decreto ingiuntivo, a cura degli avvocati in luogo dei giudici;
d)ridefinire il calcolo del tasso effettivo globale, alla luce dell’art. 644 c.p, al fine di consentire, per il computo dell’usura, la valutazione di tutte le componenti di costo collegate all’erogazione del credito;
e)in tema di sovraindebitamento la parificazione a tutte le procedure concordatarie dei piani presentati dal debitore: all’atto del solo deposito del ricorso vanno sospese le procedure esecutive e cautelari contro il debitore e quelle di vendita all’asta.

f)Riforma dell’art. 586 cpc per imporre l’adeguata verifica anche in sede di acquisto di immobili all’asta. Allo stesso tempo modificare tal articolo nella parte in cui il giudice ha facoltà oggi di sospendere, ma non ne ha il sotteso obbligo di arrestare, il processo di aggiudicazione,se il prezzo conseguito non fosse quello di mercato.
g)Rivisitazione del meccanismo di segnalazione alla centrale rischi per le banche,le quali in caso di errore manifesto siano punite dal Magistrato per un importo che sia almeno tre volte quello erroneo per il quale la segnalazione del debitore sia avvenuta.
h) Modificare il testo unico bancario nella parte in cui(art.50) consente di rendere un decreto ingiuntivo su scritture delle banche -estratti conto- che hanno una fonte privilegiata senza contraddittorio: costituiscono il più devastante mezzo di spoliazione, perché si iscrivono come ipoteche giudiziali sui patrimoni dei debitori e fideiussori.

Nel ricordo della “Presa della Bastiglia” questo Manifesto va proposto.
E Paragone non si può sottrarre.