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Edilizia 2021, sempre più aggrappata al Superbonus

Pubblicato il 15/01/2021 10:02 - Aggiornato il 15/02/2023 11:16

Semplificazioni, riforme strutturali delle procedure nel settore pubblico e, soprattutto, una proroga per il Superbonus in quello privato. La congiuntura 2020 non sorride alla filiera dell’edilizia,eppure già si guarda al 2021 e alle ricette che potrebbero invertire questa tendenza.

Per la parte privata, lo strumento del rilancio ha già un nome da diversi mesi: è il Superbonus, l’agevolazione del 110% che dovrebbe favorire le grandi ristrutturazioni, spingendo soprattutto il restauro di facciate e impianti e la realizzazione di cappotti termici. 

Per questo il Superbonus per le Imprese, è come (un grande istituto, con il pregio di non avere le lungaggini legate a un investimento pubblico), inoltre l’arco temporale delle operazioni legate al Superbonus è molto lungo, dalle prime autorizzazioni fino alla maturazione dei crediti.

Bisogna considerare, poi, che in inverno alcuni lavori non si possono fare, è necessario, insomma, un allungamento dei tempi almeno fino al 2024. 

Anche perché lo smart working ha reso più lenti i tempi di risposta della Pa, per le verifiche di routine per poter accedere ai titoli edilizi, per poter asseverare l’idoneità dell’immobile all’accesso al Superbonus.

Non ci dimentichiamo che molte tra microimprese e partite iva prima della pandemia le principali commesse arrivavano da settori oggi in profonda crisi a causa dei vari DCPM del governo, quali iCommercianti, Negozi, Bar, Ristoranti ed Hotel per lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, tutto questo causa la pandemia è venuto a mancare.

Il settore Privato dopo l’annuncio del Superbonus da parte del governo non ha fatto altro che rallentare tutto il settore edilizio delle microimprese e partite iva, già provate dal covid 19 avendo effetto contrario a quanto sperato. Da ormai circa qualche mese i privati e condomini di tutta Italia si sono fermati aspettando di poter accedere in qualche modo al Superbonus. Per non parlareinoltre degli appati pubblici, gli effetti dell’emergenza legate alla diffusione del virus covid-19, come noto, si sono riverberati anche su tempi di conclusione delle procedure di gara.

Per questo il settore Edile come ultima spiaggia tenta di aggrapparsi al Superbonus, secondo vari studi buona parte delle Microimprese e partite iva italiane starebbe già sull’orlo del fallimento, con prospettive davvero buie per il 2021, manca liquidità e molti imprenditori non trovano ancore di salvezzaeccetto la possibilità di aggrapparsi al Superbonus, (torno a ripetere) sempre che:- semplificare e snellire le procedure per accedere ai vari Bonus e Super bonus Edilizi;- contributo immediato dello Stato a fondo perduto;- fondo di garanzia da parte dello stato per l’accesso al credito bancario;- blocco delle cartelle esattoriali per tutto il 2021, per far si che l’artigiano o l’impresa si riesca ad allineare con i pagamenti retributivi arretrati;

Si passa, così, al tema delle semplificazioni, perché per le Imprese, la Pa in smart working le procedure edilizie e urbanistiche non vanno avanti, serve il silenzio assenso, ma più in generale, servono riforme strutturali che consentano di affrontare i problemi veri delle procedure negli appalti pubblici, torniamo sempre a istituti straordinari, come i commissari, quando invece ci servono strumenti ordinari che non si concentrino solo sulla fase di aggiudicazione delle opere, come abbiamo fatto finora. Bisogna guardare alla mancanza di progetti e alle modalità di spesa delle risorse, per renderle più rapide.

Il settore Edilizio ha sempre dimostrato di essere più reattivi rispetto ad altri settori industriali, bisogna però, rimarcare una cosa abbiamo un’importanza strategica, se tira il nostro settore, si produce ricchezza per tutto il paese».

Prima della pandemia c’erano dei segnali lievi di ripresa, ma il Covid ci ha dato un colpo durissimo, bisogna, allora, tornare con forza sulle richieste che facciamo da tempo, perché il Covid ha solo fatto esplodere in modo evidente problemi che già esistevano.

Quindi, servono subito riforme strutturali negli appalti pubblici, semplificazioni e proroga del Superbonus fino al 2024.