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Autostrade, burocrazia e code, Federazione PMIA valuta azione legale

Pubblicato il 14/07/2020 15:28 - Aggiornato il 14/07/2020 17:40

di Roberto Galanti.

Ravvedimento o cos’altro?
Uno dei tanti problemi che rallenta le “resurrezione” dell’Italia è la nota questione Autostrade che sta creando disagi infiniti e che, considerando la tempistica della burocrazia nostrana, la soluzione è di là da venire.

Il riferimento è al paradosso delle inconcepibili e, per certi versi assurde code nelle tratte autostradali e divieti di percorrenza sulle statali. Ho percorso sabato mattina la tratta che da San Benedetto del Tronto va nella direzione Civitanova. Il display luminoso indicava una coda di un chilometro… ma, di fatto, i chilometri erano molti di più. Il primo pensiero è stato quello di cercare di individuare il metro di misura utilizzato per le indicazioni luminose non rispondente alla realtà, il secondo, più preoccupante è stato quello di ipotizzare un tempo per la “liberazione” onde poter permettere ai nostri autotrasportatori e non solo, di poter lavorare dignitosamente.

La notizia di ieri letta è quella della presa di posizione di Conte, che da una parte, spero risolva, giustamente, la questione concessioni data anni fa ai Benetton, ma dall’altra preoccupano i tempi di soluzione alternativa. Qualora si decidesse di “statalizzare” la rete autostradale, il problema potrebbe nascere, non tanto nella gestione, ma sulla manutenzione. Quale soluzione? Beh intanto si potrebbero affidare le gestioni manutentive, per tratta, ad imprese locali creando lavoro e dove, con adeguati controlli, la manutenzione verrebbe eseguita decisamente meglio.

Un ritardo, considerando l’attuale ed infinita diatriba tra Magistratura ( che comunque ha fatto il suo mestiere), Governo (Ministero Trasporti) e Concessionari, è deleterio per le attività economiche, specie in questo periodo dove il settore turistico è al collasso e per l’autotrasporto, che giornalmente accumula ritardi e per questo a rischio di sanzioni per il superamento dei tempi di guida e riposo oltre alla ricaduta sulle consegne e con il rischio che oltre ad un danno economicamente incalcolabile, rischia di dover sostenere una possibile richiesta danni da parte dei committenti e sanzioni dagli organi di controllo. Il questo caso, oltre al danno….la beffa!

Nel persistere della situazione non voluta dagli utenti, stiamo valutando, tramite i legali della Federazione PMIA, di intraprendere una azione legale nei confronti di tutti gli attori, ripartendo dalla genesi della concessione per chiedere eventualmente i danni evidenti provocati dal “palleggiamento” delle responsabilità.
Conte dice….:“Se devo esprimere una valutazione personale, alla luce di tutto quanto è accaduto, sarebbe davvero paradossale se lo Stato entrasse in società con i Benetton. Non per questioni personali, che non esistono, ma per le gravi responsabilità accumulate dal management scelto e sostenuto dai Benetton nel corso degli anni fino al crollo del Morandi e anche dopo”.

“I Benetton – ha aggiunto il presidente Conte– non prendono in giro il presidente del Consiglio e i ministri, ma i familiari delle vittime del ponte Morandi e tutti gli italiani”.
“I Benetton non hanno ancora capito che questo governo non accetterà di sacrificare il bene pubblico sull’altare dei loro interessi privati. Hanno beneficiato di condizioni irragionevolmente favorevoli per loro: può bastare così. Porterò la questione della revoca in Consiglio dei ministri e decideremo collegialmente, ma non siamo disponibili a concedere ulteriori benefici”.

“Autostrade -sempre Conte-, forte dei vantaggi conseguiti nel tempo e di una concessione irragionevolmente rinforzata da un intervento legislativo, ha scommesso sulla debolezza dei pubblici poteri nella tutela dei beni pubblici. A un certo punto Aspi si è irrigidita confidando, evidentemente, nella caduta del mio primo governo. Con questo nuovo Governo si è convinta di avere forse delle carte da giocare e ha continuato a resistere. Solo all’ultimo si è orientata per una soluzione transattiva. La verità è che le varie proposte transattive fatte pervenire da Aspi non sono soddisfacenti”.

Conte finalmente ci sei arrivato!!!
Lascio al libero commento, ma certamente, auspico il reset della situazione con operatività alternativa immediata. Senza di questo, non vedo soluzioni a breve.
Buona fortuna!!