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Il Nobel Stiglitz: “Freniamo il potere del mercato. Serve l’opzione pubblica”

Pubblicato il 25/02/2020 15:10

Il premio Nobel per l’economia del 2001 Joseph E. Stiglitz difende l'”opzione pubblica”, la possibilità che lo Stato offra una serie di servizi che comportano maggiore concorrenza e innovazione, prezzi più bassi e offrano una facilitazione alla vita dei cittadini. L'”opzione pubblica” è una delle proposte che il professore di economia alla Columbia University include nel suo ultimo libro, “Capitalismo Progressista. La risposta all’era del malessere”. Il professor Stiglitz si pone alcune domande da cui partire: “Perché il settore privato teme che il governo offra mutui? Se sono più efficienti come assicurano, qual è il problema? Non è che il governo sia più efficiente?”.

Stiglitz spiega in una conversazione telefonica con eldiario.es – ripresa da l’antidiplomatico.it – la necessità di stabilire un nuovo contratto sociale per lasciarsi alle spalle i disastri causati dal neoliberismo. Il premio Nobel per l’economia afferma che al settore privato piacciono i “monopoli e lo sfruttamento” e teme la concorrenza, ma è convinto che il capitalismo possa essere “addomesticato”. Per questo, bisogna “frenare il potere del mercato” e porre fine agli “squilibri politici” istituendo un buon sistema di contrappesi che impediscano la perpetuazione di un sistema derivante dall'”esercizio del potere politico ed economico da parte di coloro che attualmente traggono benefici dal sistema”.

Il premio Nobel per l’economia Stiglitz nel suo libro propone “un modo per ristabilire un equilibrio in cui il capitalismo è domato in modo che possa servire la società. Quindi lo scopo del libro è mostrare che non è un ossimoro e che si può davvero riformare l’economia di mercato”.

Alla domanda ‘cosa fare?’ Stiglitz risponde così: “Abbiamo bisogno del governo per controllare il mercato, il mercato per controllare il governo e la società civile per controllare entrambi. Quando spiego come riusciremo a far funzionare il nostro sistema sociale, economico e politico, dobbiamo dare alla società civile un ruolo importante”.

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