x

x

Vai al contenuto

Flop decreto liquidità! Su 5 miliardi solo 1 erogato alle imprese

Pubblicato il 20/05/2020 11:35 - Aggiornato il 21/05/2020 06:35

Dopo quasi un mese e mezzo dall’approvazione del decreto liquidità, ancora non si hanno dati ufficiali su quanti soldi sono stati erogati alle piccole imprese che hanno richiesto il prestito a garanzia statale fino ai 25.000 euro. La task force liquidità, che comprende anche Mef e Sviluppo economico, era nata proprio con la funzione di monitorare lo sviluppo del provvedimento per garantire trasparenza ed efficacia. 

Da quando tale meccanismo è stato avviato, l’unico e ultimo comunicato che la squadra ha fornito risale al 12 maggio. Mentre si aspetta il prossimo, le Associazioni provano a fornire delle stime; secondo Rosario Trefiletti, del Centro Consumatori Italia, su 5 miliardi di finanziamenti approvati, solo 1 è stato versato. 

“La Stampa” riferisce che al fondo di garanzia sono arrivate 238 mila domande, per un importo totale di 5 miliardi di finanziamenti. Le domande sono approvate dal Mediocredito centrale, ma l’erogazione vera e propria spetta alle singole banche alle quali l’utente chiede il prestito. Uno dei problemi che sembra rallentare il processo è il ‘rimbalzo di responsabilità’ tra Abi e il fondo. La prima aspetta la conferma dalla seconda sulla garanzia statale e la seconda sostiene che non ci sia bisogno, il procedimento è automatico.

Così i giorni passano e aumentano i malcontenti. All’interno della task force, una fonte riferisce: “Non sappiamo quanti soldi sono stati versati, nè quanti giorni ci vogliono per completare l’iter dal momento in cui un cliente chiede il prestito a quando finalmente lo incassa.” Questo non è l’unico ostacolo incontrato che riguarda il decreto liquidità. Fin dall’inizio la situazione si è rivelata complessa e confusa. L’eccessiva burocrazia non è mai mancata anche in questi tempi di emergenza. Una fonte riferisce: “Ci abbiamo messo un paio di settimane solo per interpretare le norme… È stato molto complicato cominciare a lavorare.”

Ma l’Italia non ha nulla di cui allarmarsi, i tempi dovrebbero accelerarsi ora che il presidente Conte e il ministro Gualtieri hanno sollecitato gli intermediari con un appello che ricorda molto lo stile di quello che invocava “l’atto d’amore”. 

E in mezzo a questa totale improvvisazione, nel frattempo i soldi chiesti con garanzia dello Stato da FIAT marciano spediti e senza intoppi. Nel paese dei ‘gattopardi giallorossi’ cambia tutto per non cambiare nulla.