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L’Europa presenta il conto: in arrivo maxi stangata per l’Italia. Rischi per economia e agricoltura

Pubblicato il 06/11/2019 15:49 - Aggiornato il 18/11/2019 15:07

L’Europa presenta il conto, e l’Italia potrebbe trovarsi costretta a pagare un conto davvero salato. È come se fossimo usciti a cena per una pizza e una birra e ci facessero pagare pesce e champagne. La Commissione Ue ha infatti preparato una serie di tabelle in cui sono riportate le cifre relative al bilancio 2021-2027 dell’Unione europea.

Se questa proposta dovesse venir approvata, scrive Federico Giuliani su Il Giornale, il contributo dell’Italia schizzerà alle stelle. Oggi la spesa è pari a 14,91 miliardi l’anno. Con questo incremento si arriverebbe a 15,27 miliardi. Ma se ce lo chiede l’Europa, come possiamo dire di no?

Come riporta l’Ansa, al termine del periodo compreso, lItalia rischia di dover pagare la bellezza di 106,9 miliardi di euro, ovvero 2,52 miliardi in più rispetto al 2014-2020, quando il costo totale ammontava a circa 104,37 miliardi. Le domande che sorgono spontanee a questo punto sono due. La prima: per quale motivo Bruxelles ci costringerà a pagare di più? La seconda: ma poi che cosa ci guadagniamo? Per la prima domanda, la risposta è da rintracciare nei cosiddetti “fattori intervenuti nello scenario” europeo. Cioè la Brexit – che costerà più o meno 76 miliardi di euro, e gli altri Paesi saranno costretti a tappare il buco.

Ci sono poi altre esigenze, tra cui la lotta al cambiamento climatico, la sicurezza e il contrasto alla disoccupazione giovanile. In cambio di questa nuova offerta, l’Ue chiederà più risorse ai Paesi membri.

L’Italia, come sottolinea il quotidiano Il Tempo, inoltre subirà un contraccolpo in ambito agricolo. La Politica agricola comune (Pac) dovrebbe infatti subire un taglio, aderire a nuovi regolamenti e passare a un altro regime. Tutto questo comporta per Roma, in vista del 2021, 3,5 miliardi di “pagamenti diretti” e 1,27 per lo “sviluppo rurale”. Ovvero: tagli per un valore complessivo di 370 milioni.

Ma secondo i calcoli della Commissione Ue, a fronte di un pagamento medio annuo di oltre 15 miliardi di euro, tra il 2021 e il 2027 l’Italia potrà beneficiare di 81,36 miliardi annui (cioè il 4,33% del reddito nazionale lordo) derivanti dall’appartenenza al Mercato Unico. Sì, aspetta e spera.

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