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Gli italiani e le case: è dal mattone che viene la metà dei debiti non pagati

Pubblicato il 13/08/2019 16:03

La Banca d’Italia ci consegna alcuni dati su cui è bene riflettere, sempre in linea con la tematica della tremenda “Vita a rate“. Aumentano infatti i prestiti alle famiglie (più 2,4% su base annua, in linea con il più 2,5% del mese precedente). I debiti incagliati girano soprattutto intorno al mattone. È la casa il comune denominatore dei conti che non tornano, delle rate che non si riescono più a pagare e delle aziende che rimangono gravemente esposte con le banche, per poi magari andare a gambe all’aria.

Una forma di contrappasso per uno dei Paesi europei con il più alto numero di proprietari di case in Europa: oltre il 70%, molto di più del 50% della Germania o del 55% della Svezia.

In Italia l’immobiliare è sempre stato considerato un buon investimento, anzi a lungo lo si è considerato uno dei modi migliori per impiegare i propri risparmi. Ma gli stipendi degli italiani non crescono da tempo, e quelli dei giovani, delle nuove famiglie, sono particolarmente bassi e discontinui: ecco perché l’acquisto della casa ormai troppo spesso si trasforma nel passo più lungo della gamba.

Il 148% dei debiti non pagati dai privati, dalle famiglie, è riconducibile così a un mutuo immobiliare, mentre solo l’8% del credito al consumo si trasforma in un “Npl”, un “Non performing loan”, un debito incagliato.

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L’immobiliare torna puntualmente anche come causa principale di grave difficoltà dei pagamenti delle imprese: a smettere di pagare sono soprattutto quelle del real estate, dalle costruzioni fino alle agenzie di intermediazione immobiliare.

La Regione dove l’immobiliare ha sofferto di più è il Lazio, seguito dalla Lombardia, mentre quella dove è più difficile per le famiglie pagare i mutui è la Liguria, seguita da Sardegna, Umbria e Campania.

Quella dove è più facile pagare il mutuo, ma anche dove le imprese vanno meno in crisi, è il Trentino Alto Adige, con appena l’8% dei mutui in sofferenza. Il fatto che i debiti in sofferenza siano legati alla casa, al mattone, dovrebbe forse facilitarne il recupero: sono tutti garantiti.

Ma le aste immobiliari dicono il contrario: spesso non si presenta nessuno, molti beni sono poco appetibili, e per chi si assume l’onere di recuperare il credito spesso non vale neanche la pena di andare in giudizio, considerando i tempi lunghi delle procedure in Italia.

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