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“Basterà solo per 45 giorni”: gli analisti smentiscono Draghi e Cingolani, il drammatico scenario

Pubblicato il 16/09/2022 08:59

“Con gli stoccaggi e gli approvvigionamenti di gas attuali le aziende fornitrici non sono in grado di fornire il gas a tutti i propri clienti e riusciranno a coprire il fabbisogno energetico invernale per un periodo non superiore ai 45 giorni, dopo di che sarà il caos, con pesanti razionamenti, case gelate e stop alle attività per industrie e imprese”. A lanciare l’allarme è Assoutenti, che ha bocciato in maniera netta il piano energetico del Ministro per la transizione ecologica, Roberto Cingolani, per far fronte a un’inverno che già si preannuncia drammatico.

Stando ai dati forniti dall’associazione, infatti, i depositi di gas coprirebbero soltanto il 20% circa del fabbisogno annuale del nostro Paese e attualmente, oltretutto, si sarebbero fermati all’82,56%: più o meno 15 miliardi di metri cubi a disposizione di famiglie e imprese a fronte di consumi di gas che, nella stagione invernale, sfiorano i 400 milioni di metri cubi al giorno.

Per Assoutenti i mancati acquisti, ai quali potrebbe aggiungersi l’ulteriore problema di un eventuale stop totale delle forniture da Mosca, mettono seriamente a rischio la possibilità dell’Italia di superare l’inverno. Il rischio è che a gennaio si possa entrare addirittura in una situazione di default energetico: “Il governo deve dire la verità e fare una vera operazione ‘glasnost’ rendendo pubblico quanto gas le aziende hanno acquistato e a che prezzo, e dicendo chiaramente qual è la reale situazione del gas in Italia e le misure che intende adottare per far fronte all’emergenza” ha spiegato il presidente Furio Truzzi.

“Il piano energetico di Cingolani appare invece fumoso e inadeguato – ha concluso Truzzi- ad affrontare in sicurezza il prossimo inverno, e non garantisce trasparenza su prezzi e approvvigionamenti a famiglie e imprese. In tutto ciò nei prossimi giorni le aziende energetiche dovranno comunicare ad Arera le proprie disponibilità di gas, e scopriremo che molte di queste andranno verso il default e non saranno in grado di erogare gas ai propri clienti anche a causa dei prezzi insostenibili dell’energia. Di fronte a tale inquietante quadro crediamo siano necessarie misure straordinarie di solidarietà energetica volte a ridurre i consumi ed evitare la paralisi del paese, ad esempio si risparmierebbe il 20% del fabbisogno se si posticipasse di 15 giorni il periodo di accensione dei riscaldamenti, anticipandone lo spegnimento sempre di 15 giorni”.

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