x

x

Vai al contenuto

Arrivano i dazi anti-Ue. Trump ci promette clemenza ma mette nel mirino parmigiano e pecorino

Pubblicato il 18/10/2019 12:01 - Aggiornato il 18/11/2019 16:52

Tanto tuonò che alla fine piovve, e per davvero. Dopo polemiche, minacce e rassicurazioni non troppo convinte, sono ufficialmente scattati i dazi di Donald Trump contro gli Stati Europei, sorta di rappresaglia commerciale autorizzata dal Wto nei confronti dei Paesi Ue rei di aver finanziato con dei sussidi pubblici il Consorzio Airbus nel corso degli ultimi anni. Una vicenda dalla quale l’Italia ha soltanto da perdere, non avendo nemmeno fatto parte del conglomerato di costruttori di aeromobili, ma tant’è.

Il nostro Paese sarà colpito principalmente nel cuore della sua produzione alimentare, a partire dai formaggi (dal pecorino al parmigiano) fino ad arrivare ai liquori e agli amari. Dazi al 25% anche per i vini francesi, le olive greche, il whiskey scozzese. In tutto la stretta Usa sulle importazioni dal Vecchio Continente andrà a interessare beni per un valore di 7,5 miliardi di dollari.

Sulla carta, stando alla volontà dell’amministrazione Trump, i prelievi dovrebbero riguardare in minor misura il Bel Paese e concentrarsi su Germania, Francia, Spagna e anche Regno Unito. Il consigliere economico Larry Kudlow, di fronte alle tante perplessità manifestate dagli analisti, è corso ulteriormente ai ripari, specificando che non è stata ancora detta l’ultima parola e che il presidente Usa “esaminerà le istanze dell’Italia”.

Insomma, l’Italia stando alle dichiarazioni statunitensi dovrebbe essere sì colpita dai dazi ma in misura molto limitata, una sorta di trattamento di favore che ci verrebbe riservato visto che non siamo stati direttamente coinvolti nella vicenda Airbus. Resta però l’incertezza su come, all’atto pratico, questa tutela dovrebbe manifestarsi concretamente, con i produttori che continuano a manifestare con crescente nervosismo le loro preoccupazioni.

E d’altronde sulla buona volontà degli Usa non scommettono troppo nemmeno le borse. Quelle europee hanno chiuso in calo, Milano si è mostrata incerta, oscillando sulla parità mentre lo spread ha aperto in netto rialzo quasi a 140 punti.

Ti potrebbe interessare anche: https://www.ilparagone.it/senza-categoria/sassoli-e-gentiloni-si-ritrovano-a-bruxelles-due-carriere-rinate/