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“Vergogna”, il brano-tormentone dance (con Paragone) scala le classifiche e imbarazza il M5S

Pubblicato il 24/05/2022 15:18

In questi giorni di primi caldi estivi non c’è niente di meglio, per rilassarsi un po’, che mettere mano al pc o al telefonino per lanciare una bella canzone. Agli utenti più attenti, però, non sarà sfuggita un’incredibile novità: basta scorrere la lista delle immancabili hit da ascoltare sotto le ombrellone per notare, infatti, un brano dal titolo piuttosto esplicativo, Vergogna, realizzato dalla “Iena Blu” Roby Giusti. Di cosa si tratta? Presto detto.

Artista, dj, cantante, giornalista e influencer social, Roby Giusti è un nome che gli internauti italiani conoscono bene: la classifica dei giornalisti con più iterazioni sui social nel mese di aprile, infatti, lo colloca addirittura all’undicesimo posto, più su di Selvaggia Lucarelli e Alfredo Pedullà. E sempre rimanendo in tema di graduatorie, il brano Vergogna è decisamente la sorpresa di queste settimane, più ascoltato di pezzi storici come “Fix You” dei Coldplay o “Come nelle favole” di Vasco Rossi. Un successo decisamente inaspettato.

Il brano si apre con le parole del senatore Gianluigi Paragone, citato dall’autore del testo come protagonista di questo inatteso featuring: “Cinque Stelle vergognatevi”. Una frase emblematica, che inchioda alle proprie responsabilità un movimento nato per abbattere la casta e diventato, non appena entrato nei palazzi del potere, docile animale da compagnia dei soliti, vecchi politici nostrani. Un grido di rabbia accompagnato dalle note di una canzone diventata subito un tormentone dance.

Mentre di tanto in tanto tornano a fare capolino le parole di Paragone, Roby Giusti pronuncia i nomi di politici che sostengono il governo Draghi a braccetto proprio con i Cinque Stelle, che da tempo hanno dismesso i panni di forza antagonista. “Draghi, Conte, Salvini, Letta, Renzi Berlusconi”. Volti diversi di uno stesso sistema, quello che tiene unito con la colla un esecutivo che annaspa da mesi. E ai quali vanno oggi associate, a ritmo di musica, le facce di quei Cinque Stelle che hanno tradito i propri elettori.

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