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“Vaiolo delle scimmie? Ecco quanto è realmente pericoloso”: l’ammissione di Abrignani, cosa non ci hanno detto sul virus

Pubblicato il 24/08/2022 13:13

Per settimane abbiamo letto appelli accorati da parte degli esperti sul rischio di una nuova emergenza sanitaria legata alla diffusione del vaiolo delle scimmie, con la notizia circolata in queste ore di un carabiniere italiano contagiato e deceduto a Cuba, forse proprio a causa della malattia. Una ricostruzione che però stona con le tante analisi fatte dagli esperti, secondo i quali il patogeno provocherebbe sintomi lievi e i casi di presunta morte del paziente sarebbero in realtà pochissimi.

A ribadirlo è stato alle pagine dell’Ansa Sergio Abrignani, professore ordinario di Patologia Generale presso l’Univeristà degli Studi di Milano, che ha spiegato: “Un adulto con difese immunitarie normali, o solo lievemente compromesse, non muore per il vaiolo delle scimmie”. Nel frattempo l’ambasciata italiana resta in contatto con il governo cubano per la consegna dei risultati dell’autopsia di Germano Mancini, il carabiniere deceduto.

Secondo gli esami, la morte del militare sarebbe da attribuire a “sepsi da broncopolmonite a germe non specificato e danno multiplo di organi”. Secondo Abrignani, il virus delle scimmie è pericoloso soltanto nei soggetti adulti “con gravi difetti del sistema immunitario. Quindi o è sbagliata l’attribuzione della causa del decesso oppure l’uomo era già molto immunocompresso e quindi è morto con il vaiolo delle scimmie, non per il vaiolo”.

“Non avendo informazioni precise – ha concluso Abrignani – possiamo solo ragionare in base ai numeri, e questi ci dicono che, su quasi 27.000 casi verificatisi nel mondo fino al 31 luglio, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, i decessi sono stati 9 e tutti in persone con problemi di immunodeficienze o gravissime malattie sottostanti”.

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