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Ustica, i soldi dei risarcimenti usati per ripagare i loro debiti. Indagati due amministratori dell’Itavia: le cifre della vergogna

Pubblicato il 09/05/2024 11:58

Ha dell’incredibile quello che hanno scoperto la Procura di Milano e il Nucleo Speciale della Polizia Valutaria della Guardia di Finanza. Perché non si tratta solo di un caso “usuale” di sottrazione di fondi. Ma di una vergognosa operazione finanziaria, collegata direttamente alla strage di Ustica, che rimane uno degli episodi più drammatici e oscuri della storia del nostro Paese. I militari hanno sequestrato la considerevole somma di 130 milioni di Euro che due ex componenti del Consiglio di Amministrazione avrebbero usato, secondo l’accusa, per coprire i debiti contratti per acquisire la società. Secondo gli inquirenti, gli Amministratori che hanno ottenuto il controllo di Itavia avrebbero “azzerato il patrimonio aziendale derivante dai risarcimenti corrisposti dai Ministeri della Difesa e delle Infratrutture e Trasporti” per la strage di Ustica del 1980. (continua dopo la foto)

“Il finanziamento di 130 milioni”, sottolinea la Procura, sarebbe stato “utilizzato anche per estinguere il prestito bancario contratto proprio per acquisire il pacchetto di maggioranza in Itavia, rafforzando in tal modo la loro posizione all’interno del gruppo”. In pratica, avrebbero acquisito il controllo della Compagnia pagando con il fondo di risarcimento statale della compagnia stessa. Un’operazione surreale, che era già stata censurata da parte della magistratura civile. La quale, nel maggio 2023, aveva nominato un curatore speciale che aveva evidenziato “l’irregolarità delle due operazioni di finanziamento in danno della società, dei soci di minoranza e dei creditori“.