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Clamoroso, gli USA verso la bocciatura del vaccino J&J: “Coaguli di sangue”

Pubblicato il 17/12/2021 08:16

Il Cdc Usa (Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie) giovedì ha raccomandato di preferire vaccini Covid diversi da quelli di Johnson & Johnson, dopo che i suoi consulenti hanno citato prove crescenti che i vaccini dell’azienda possono innescare un raro disturbo da coaguli di sangue ora collegato a dozzine di casi e almeno nove decessi verificatisi negli Stati Uniti nell’ultimo anno. La decisione ha formalizzato una raccomandazione di un gruppo di esperti che scoraggia efficacemente i fornitori di vaccini e gli adulti dall’usare il vaccino di Johnson & Johnson. Nuovi dati hanno infatti mostrato che c’è un rischio più elevato per la condizione di coagulazione del sangue rispetto a quanto precedentemente noto. (Continua a leggere dopo la foto)

L’aspetto inquietante è che la FDA (Food and Drug Administration) solo qualche giorno fa aveva detto che i benefici erano comunque superiori ai rischi. Ma il panel del CDC ha ora smentito questa conclusione. Il rischio è maggiore tra le donne di età compresa tra 30 e 49 anni, stimate in 1 su 100.000 che hanno ricevuto il vaccino dell’azienda. Il vaccino di Johnson & Johnson non verrà ritirato dal mercato, però. Rimarrà un’opzione per le persone che “non possono o non vogliono” ricevere Moderna o Pfizer. Come riporta il New York Times, la raccomandazione del Cdc è l’ultima battuta d’arresto per un vaccino che è in gran parte caduto in disgrazia negli Usa. (Continua a leggere dopo la foto)

Alcuni governi si sono già mossi per imporre restrizioni all’utilizzo di Johnson & Johnson a causa del rischio di coagulazione del sangue. Finlandia, Danimarca e Slovenia hanno smesso di usarlo, e molte altre nazioni lo hanno classificato più basso per l’uso rispetto ai vaccini di Pfizer-BioNTech e Moderna. Alcuni paesi hanno anche suggerito ai medici di mettere al corrente le donne sotto i 50 anni del potenziale rischio. (Continua a leggere dopo la foto)

Alla riunione di giovedì del Comitato consultivo sulle pratiche di immunizzazione, i funzionari sono entrati nei dettagli sulla sindrome correlata alla coagulazione identificata in 54 persone negli Stati Uniti che hanno ricevuto l’iniezione prima della fine di agosto. Nel complesso, il tasso della condizione è stato di 3,8 casi per milione di persone a cui è stato somministrato il vaccino. Gli Usa, quindi, ora attendono nuovi dati e potrebbero procedere alla clamorosa sospensione di Johnson&Johnson.

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