Nulla è gratis! Soprattutto quando si tratta di interessi nazionali.
La Spagna offre alle Ong un permesso speciale per attraccare senza pagare le commissioni. Le quattro navi umanitarie Alan Kurdi, Open Arms, Sea Wacht 4 e Louise Michel hanno scelto come base operativa una cittadina a 60 chilometri di Valencia (Burriana). Qui preparano le missioni per poi ripartire e portare i migranti a sbarcare nelle nostre coste.
Luce del porto, collegamenti al punto di raccolta dell’acqua, stando a quanto comunicato dal quotidiano sembrerebbe “tutto gratis”. Le lamentele però da parte dei portuali spagnoli non mancano: “Non rispettano i protocolli di sicurezza, attraccano e consumano. I membri degli equipaggi non indossano le mascherine, non mantengono le distanze di sicurezza, accumulano immondizia sul molo e consumano acqua ed elettricità”.
Per di più, essendo quelle navi di grande portata, necessiterebbero di equipaggio professionale fisso a bordo, ma spesso questo, mancando, viene sostituito da volontari che non hanno le competenze professionali specifiche per le manovre.
Libero Quotidiano lancia un’insinuazione: “che l’assistenza non sia proprio grauita perchè in cambio vi è il patto non ufficiale di non far sbarcare immigrati in Spagna?” Non possiamo saperlo. Ma come diceva Giulio Andreotti: “A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”. Oltrettutto, se dovessimo valutarlo sulla base del confronto fra il numero degli sbarchi che avvengono in Italia e quelli in Spagna, non risulterebbe affatto difficile pensare che l’insinuazione sia corretta.