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Tre morti sul lavoro in due giorni: continua la strage. Indagato il datore di lavoro

Pubblicato il 01/06/2021 10:23 - Aggiornato il 01/06/2021 11:24

Ennesime tragedie che si consumano sul posto di lavoro e che passano in sordina. Il 29 maggio il quotidiano La Repubblica dà la notizia della morte (Villanterio, Pavia) di due operai, Alessandro Brigo e Andrea Lusini, deceduti a causa di intossicazione da gas tossici. Solo pochi giorni dopo, il 31 maggio, Ansa riferisce la morte (a Torbole Casaglia, nel Bresciano) di un altro operaio, di 50 anni, precipitato in una botola mentre stava pulendo un condotto. (Continua dopo la foto)

Maurizio Dinosio, titolare della ditta Di.Gi.Ma. srl dove sono morti i due uomini a causa dell’intossicazione da gas tossici, è indagato con l’ipotesi di reato a suo carico per omicidio colposo. Sono previste per martedì le autopsie dei due operai rimasti vittime dell’incidente, Alessandro Brigo e Andrea Lusini, che consentiranno di chiarire con esattezza le cause del decesso.

L’azienda Di.Gi.Ma. srl è specializzata nella lavorazione di scarti animali per la produzione di farine per mangimi. L’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Camilla Repetto ed è condotta dai carabinieri. Per il momento gli investigatori stanno cercando di ricostruire quanto accaduto e definire cosa abbia provocato all’interno della struttura la diffusione nell’aria dei gas velenosi. (Continua dopo la foto)

Da una prima ricostruzione dei fatti risulta che probabilmente “una pompa di aspirazione è rimasta ostruita, Brigo ha cercato di sbloccarla, ma la manovra ne ha provocato la scoppio con la conseguente fuoriuscita dei gas che gli hanno fatto perdere i sensi. In suo soccorso è intervenuto Lusini, il quale però si è subito sentito male”. 

Sono state rispettate le norme di sicurezza? Questo l’altro grande nodo cruciale su cui stanno indagando. Il titolare, rimasto anche lu intossicato dai gas velenosi, “si è difeso sostenendo che non fossero obbligatorie le maschere antigas per quell’operazione”. Ats e una consulenza tecnica dovranno stabilire se vi fosse o meno l’obbligo.