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Tra nuovi diritti e intelligenza artificiale, chi difende l’uomo?

Pubblicato il 22/05/2023 21:51

Di Gianluigi Paragone – Chi pensa che l’uscita del premier canadese Trudeau sia una dichiarazione a margine del G7 sbaglia. E’ un attacco preciso a chi si sta opponendo a un epocale cambio di paradigma.


Non si tratta dei diritti delle coppie dello stesso sesso (nessuno nega a queste coppia di avere diritti), è piuttosto l’ennesima spallata al fine di aprire varchi verso il transumanesimo, cioè un nuovo ordine dove gli uomini e le donne saranno sconnessi alle leggi della Natura e al senso di un sacro; è la mia doma tentazione di taluni (le élite) ad affiancarsi al dio. Anche in Italia, infatti, si sta dibattendo della possibilità per le coppie dello stesso sesso di diventare genitori liquidi – genitore 1 e 2 – attraverso pratiche come la maternità surrogata. A Milano c’è una kermesse itinerante dove si parla di questa frontiera, destinata a diventare una prassi. Chi si oppone sarà etichettato come fascista.


Nel silenzio generale, nelle scuole italiane, ha preso piede la cosiddetta “carriera alias”, cioé la possibilità riconosciuta alla generazione fluida di poter cambiare l’identità sessuale. E’ un’altra spallata cara alla sinistra, sostenuta dai social. E’ la disarticolazione presuntuosa di chi pensa di affiancarsi a dio: l’identità sessuale è una scelta, sostengono loro. Noi invece pensiamo che sia in corso un lavaggio del cervello costante teso a creare il caos: mai come in questi anni stiamo crescendo generazioni di gente insicura, imbambolata da mode. Non è affatto casuale, è – lo ribadiamo – un progetto “sociale” che tende a smontare le persone creando gente insicura e quindi sempre più addomesticabile. Persone che verranno stritolate dai nuovi cittadini, ovvero le macchine. Si può cambiare sesso quando si vuole, si può sconfiggere l’età costruendo il mito della eterna bellezza; si può scegliere il proprio figlio su un catalogo come fosse un prodotto da consegnare come un pacco. Tutto è un prodotto.


L’uomo che torna a essere prigioniero nella caverna. Una caverna sociale che rimanda al Panapticon di Bentham, al Capitalismo della Sorveglianza pilotato dai Big Tech. Non è causale che in queste ore alla riunione del Bilderberg i ceo di OpenAi (la società di ChatGpt), di Microsoft e di Google stiano costruendo un cartello comune per governare l’intelligenza artificiale, la robotica, gli algoritmi. Non è complottismo ma una pericolosa realtà la cui evoluzione sfugge agli Stati. Siamo alla sfida tra gli Stati e i MetaStati (Meta, Google, Amazon, Apple…), tra cittadini e profili nelle mani del DioGitale. Opporsi alle pratiche della maternità surrogata, al cambio di sesso come fosse una sfida, è un dovere politico. Siamo circondati da continue spallate tese a promuove disordine per un nuovo ordine: che cos’è la carne sintetica se non – anche qui – il tentativo di misurarsi con la Natura? Anche qui la tecnologia si impasta con i mega profitti di multinazionali da anni impegnate a globalizzare per omologare, per standardizzare. Non c’è nulla di green nell’ecosostenibilità definita dalle nuove norme. C’è invece un grosso interesse a smontare l’uomo e assemblare umanoidi, robot. C’è quel senso di onnipotenza che va fermato. Avere un governo che pone degli argini al DioGitale significa affiancare la più importante delle battaglie.