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Terremoto nell’FDA. Il direttore e un dirigente lasciano l’agenzia che regola l’utilizzo dei vaccini. Cosa rivela il NYT

Pubblicato il 03/09/2021 14:02 - Aggiornato il 03/09/2021 14:34

L’invasione di campo della politica nel campo della scienza è sempre più evidente. Il Green pass presentato come strumento di profilassi sanitaria è ormai apertamente riconosciuto, anche dai suoi ideatori come un mezzo per “costringere alla vaccinazione”. Ma se ci fosse bisogno di un ulteriore conferma ecco che dagli USA ne arriva una plateale. Messa in sordina dai media di oltreoceano e ignorata da quella italiana è ripresa dal New York Times (il più prestigioso giornale americano) la notizia è di quelle che, in epoca Trump, avrebbero suscitato un autentico terremoto.

Due tra i più importanti membri della FDA (Food and Drugs Administration, ente governativo che negli Stati Uniti regola l’utilizzo e la distribuzione dei vaccini), che lavoravano nell’ambito dell’approvazione dei vaccini lasceranno la nota agenzia.

Si tratterebbe di Marion Gruber e il suo vice Phil Krause. Marion Gruber è la Direttrice dell’Ufficio di ricerca e revisione sui vaccini e -pensate un po’- vanta un’esperienza di 32 anni all’interno dell’agenzia. Lei lascerà il suo posto in ottobre. (Continua dopo la foto)

L’altro è Phil Krause, dello stesso ufficio, anche lui con una carriera trentennale all’interno dell’FDA. Lascerà l’agenzia in novembre.

Perché due esponenti importanti della Food and Drug Administration decidono proprio ora di lasciare il loro incarico? Secondo i media statunitensi la motivazione sarebbe legata alle pressioni politiche che l’agenzia avrebbe subito per velocizzare l’approvazione dei vaccini anti Covid e per l’approvazione della terza dose. Sul New York Times è infatti possibile leggere: “One reason is that Dr. Gruber and Dr. Krause were upset about the Biden administration’s recent announcement that adults should get a coronavirus booster vaccinationeight months after they received their second shot, according to people familiar with their thinking”. Che significa che, secondo persone vicine alla Dottoressa Gruber e al Dottor Krause, i due sarebbero rimasti “sconvolti dal recente annuncio dell’amministrazione Biden secondo cui gli adulti avrebbero dovuto ricevere una vaccinazione di richiamo contro il coronavirus otto mesi dopo aver ricevuto la seconda vaccinazione.”

Mentre le diverse forte politiche di più parti nel mondo, Biden incluso, stanno dando già per scontata l’imminente approvazione per la terza dose, ma l’autorizzazione al terzo ciclo non risulta ancora esistere. “Nessuno dei due -prosegue il NYT- credeva che ci fossero ancora dati sufficienti per giustificare l’offerta di cicli di richiamo, hanno detto le persone, ed entrambi (Gruber e Krause) hanno visto l’annuncio, amplificato dal presidente Biden, come una pressione sull’F.D.A. per autorizzarli rapidamente”.

Paradossalmente “da quando Biden è entrato in carica a gennaio, la Casa Bianca ha affermato che non avrebbe influenzato il lavoro della FDA”, si legge sul NYT, eppure dalla rilevazione fornita (sempre dal NYT) i capi dell’FDA si sarebbero liquidati proprio per tale ragione.

“Questo processo -di approvazione- è stato il contrario di quello che normalmente ci aspetteremmo nella politica sui vaccini”, con l’amministrazione che annuncia piani basati su un determinato risultato prima che i regolatori possano completare la loro revisione, ha affermato Jason L. Schwartz, professore associato di politica sanitaria presso la Yale Scuola di sanità pubblica. “Ciò ha reso le cose ancora più complicate e confuse per il pubblico”.

Insomma, è evidente che le pressioni politiche di Biden siano forti, come è evidente che non erano soltanto relative alla autorizzazione per la terza dose ma anche alla recente approvazione definitiva (che loro hanno definito full approved) del vaccino Pfizer, e dell’autorizzazione all’utilizzo dello stesso nei bambini sotto i 12 anni. Infatti, come emerge dal discorso del 22 luglio, le cui parti vengono riferite da Rtl, le dichiarazioni mostrano chiara pressione anche al via libera per il vaccino ai minori.

Ma andiamo a vedere nello specifico cosa ha affermato il presidente Usa durante il dibattito trasmesso sulla Cnn. “Non dico agli scienziati quello che devono fare”, ha puntualizzato Biden. Però poi si è sentito libero di dichiarare “di aspettarsi che la FDA dia rapidamente il via libera definitivo ai vaccini, sinora utilizzati per l’uso d’emergenza”. E ha aggiunto: “Non mi promettono una data precisa, ma la mia speranza, parlando con il gruppo di scienziati che abbiamo messo insieme, è che forse per l’inizio dell’anno scolastico, alla fine di agosto, all’inizio di settembre, ottobre, atterrano un’approvazione definitiva”.

In conclusione è quindi molto probabile che le dimissioni dei vertici della FDA siano legate non solo al fastidio per l’invasione di campo relativamente all’autorizzazione della terza dose, ma anche relativamente a quella dei minori.

E iniziano ad arrivare le prime prese di posizione. Luciana Borio, membro influentissimo della task force anti-Coronavirus istituita da Joe Biden, di origini siciliane, laureata in medicina alla George Washington University ed esperta di malattie infettive, scrive: “Us FDA is losing two giants who helped bring us many safe and effective vaccines over decades of public service”. Che significa: “La FDA statunitense sta perdendo due colossi che ci hanno aiutato a portarci molti vaccini sicuri ed efficaci in decenni di servizio pubblico”.

E in Italia invece? Basta vedere la natura del Green Pass, misura adoperata dal governo Draghi, per capire che nulla ha a che vedere con le misure di profilassi meramente sanitarie. Il Green Pass è esclusivamente una misura politica.