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Terapie intensive, l’emergenza che non c’è

Pubblicato il 09/12/2021 17:34

A intervalli regolari  ci viene proposta dai media l’emergenza che ruota attorno alle terapie intensive ‘intasate’ dai malati di Covid e, nello specifico, dai non vaccinati. I recenti dati di Agenas ci parlano di un incremento di occupazione dei posti di terapia intensiva in Italia, con 6 regioni che rischiano di passare in zona gialla. La sensazione è che questa ‘emergenza’ venga rappresentata come tale per poter spingere ancor di più la campagna vaccinale.

Sensazione condivisa e contestata anche da Francesco Borgonovo che, ospite a Zona Bianca, ‘affronta’ Licia Ronzulli e Fabrizio Pregliasco. “Stiamo terrorizzando le persone” puntualizzail vicedirettore de La Verità “La realtà, dati Agenas (leggi qui) è che le terapie intensive sono al 9%: non sono piene. Ci sono circa 800 perone ricoverate: tra questi ci sono circa 500 vaccinati, ma ci sono anche 300 vaccinati”.

Percentuale per altro confermata anche dall’allarme dato dal primario da Annamaria Cattelan, primario di Malattie infettive dell’Azienda ospedaliera di Padova, che svela come nell’ospedale dove lavora, il 40% di chi è ricoverato in terapia intensiva abbia ricevuto la doppia dose di vaccino. “Il 60% di loro è no vax – spiega la dottoressa Cattelan parlando dei pazienti in terapia intensiva – hanno tra i 40 e i 60 anni. E poi c’è un 40% di malati, in gran parte anziani e con co-morbilità che ha fatto il ciclo completo anti Covid ma non ha ottenuto la risposta immunitaria desiderata. Siamo tra due fuochi – ammette il primario – dobbiamo gestire dal punto di vista clinico, comportamentale e psicologico da una parte chi ha rifiutato il vaccino, dall’altra i delusi del Servizio sanitario nazionale al quale si sono affidati seguendone ciecamente le raccomandazioni ma finendo ugualmente in ospedale”.

E infatti nell’aggiornamento nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità relativo al monitoraggio dei dati Covid del 1 dicembre 2021 e pubblicato il 3 dicembre 2021 si conferma questo trend: la scorsa settimana era stato registrato per la prima volta, del superamento dei vaccinati nei casi di ospedalizzazione: 4.062 vaccinati pari al 52,2% (era il 50,9% la scorsa settimana) e 3.733 non vaccinati pari al 47,9% (era il 49,1%). In poche parole significa che le corsie degli ospedali sono piene più di vaccinati che non di non vaccinati. E sempre i dati dell’ISS ci dicono che nelle terapie intensive (dove l’efficacia della vaccinazione è obiettivamente maggiore) la situazione resta quasi immutata – ovvero l’emergenza non c’è, con un piccolo scostamento dello 0,2% a favore dei vaccinati: 35,6% di pazienti vaccinati e un 64,4% di non vaccinati.