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“Arriva il Super raffreddore, vaccinatevi”. Gli orfani del Covid se ne inventano un’altra

Pubblicato il 24/03/2022 08:47

Morto un Covid se ne fa un altro. L’importante è che si crei allarmismo e che si parli di vaccini, visto che la ricetta ha funzionato perfettamente. E così, in queste ore, sta impazzando un nuovo virus, il “super raffreddore” che proviene dall’Australia. E gli esperti già dicono essere “più pericoloso del Covid”. E chi in questi giorni si sente così così, subito si chiede “ma è Covid o raffreddore? Si tratta di Sars-Cov-2 o influenza?”. E via con una nuova ondata di tamponi. Come spiga però Il Giornale, “in questo periodo, in Italia non circola soltanto la subvariante Omicron 2 che fa parlare di sé quotidianamente ma anche un’influenza intestinale, chiamata anche ‘gastroenterite virale’, causata dai Norovirus e i Rotavirus”. E, appunto, il “super raffreddore”. Ma di che si tratta? (Continua a leggere dopo la foto)

L’allarme è partito dall’Australia, dove si è registrato un focolaio importante di persone affette da quello che è stato definito un “super raffreddore”. Questa nuova malattia è apparsa per la prima volta nel Regno Unito lo scorso novembre, con vittime che soffrivano di sintomi simili all’influenza o al Coronavirus, ma sono risultate ripetutamente negative al Covid. Una testimonianza raccolta dal Daily Mail racconta: “Credevo davvero di aver preso di nuovo il Covid, ma tutti i test sono risultati negativi”. Inoltre, aggiunge: “All’inizio pensavo fosse solo tonsillite, ma poi è andata sempre peggio. Ho iniziato a fare i test antigenici rapidi per assicurarmi che non fosse Covid. Mi sento davvero male, potrebbe anche essere peggio di Covid”. (Continua a leggere dopo la foto)

Un medico di Sydney ha dichiarato: “Stiamo assistendo a un numero maggiore di queste infezioni del tratto respiratorio superiore”, mentre l’epidemiologa Catherine Bennett ha spiegato: “Ora abbiamo meno immunità contro l’influenza perché abbiamo saltato due stagioni influenzali” e ha aggiunto: “Potresti vedere meno morti per coronavirus in inverno perché le persone vulnerabili sono in realtà più vulnerabili all’influenza”. L’appello – e ti pareva – è sempre il solito: vaccinarsi, vaccinarsi e vaccinarsi, anche per l’influenza “tradizionale”. (Continua a leggere dopo la foto)

Ma Claudio Mastroianni, direttore di Malattie infettive del Policlinico Umberto I di Roma e presidente della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali), al Messaggero tranquillizza gli animi e ha spiegato che con la stagione primaverile questi virus colpiscono più facilmente e che, anche se “la sintomatologia potrebbe essere sovrapponibile al Covid, nella stragrande maggioranza dei casi il quadro clinico è ben distinto e che nel giro di 48 ore i sintomi passano in maniera spontanea. È bene dunque attendere un paio di giorni prima di verificare se si tratta di Covid”.

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