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“Si suicida a 21 anni.” Sport in lutto per il gesto della campionessa: “Il mio corpo ha smesso di funzionare. Anche fare una passeggiata…”

Pubblicato il 24/11/2023 08:31

Emilia Brangefält era una campionessa di Trail Running che si è tolta la vita lo scorso 13 novembre. Aveva vinto il bronzo ai Mondiali di trail dello scorso anno a Chiang Mai e quest’anno era giunta quinta in una gara del campionato mondiale a Innsbruck. Ma improvvisamente l’estate scorsa qualcosa le è successo ed era stata costretta a fermarsi dopo che le era stata diagnosticata una frequenza cardiaca estremamente elevata. Le parole della giovanissima atleta che leggerete di seguito assomigliano fin nei più piccoli dettagli alle migliaia di storie raccolte dal nostro gruppo Facebook “DANNI COLLATERALI” (Continua a leggere dopo la foto)

Emilia Brangefält proprio in un post su Instagram qualche giorno prima di compiere il gesto estremo aveva raccontato le difficoltà di affrontate lo stop forzato: “Dalla fine di luglio il mio corpo ha smesso di funzionare. Anche il semplice fare una passeggiata è diventato doloroso. Sono stata in ospedale e dal medico più di 20 volte, ma tutti gli esami del sangue, gli elettrocardiogrammi e i parametri sono risultati buoni, eppure il mio corpo continua a risultare super stressato anche se gli ho dato tanto amore negli ultimi mesi. Ma ora è difficile vivere una vita normale. Nell’ultimo mese ho passato più ore a letto che in piedi. Forse un giorno tornerò. Oppure no. Spero che il mio corpo possa riprendersi”. (Continua dopo la foto)

Emilia non ce l’ha fatta, non ha resistito al dolore lasciando un vuoto incolmabile nella sua famiglia e un interrogativo che nel mondo dello sport diventa sempre più incalzante e ormai difficile da eludere. Cosa sta succedendo ai tantissimi atleti che improvvisamente da due anni a questa parte soffrono di malesseri che nel migliore dei casi gli impediscono di svolgere la propria attività agonistica e nel peggiore sfociano in “malori improvvisi”?