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Scuola, mancano 85mila insegnanti: è record. E la Azzolina non fa niente

Pubblicato il 30/06/2020 15:38

Un’emergenza nell’emergenza è quella della scuola, “retta” da un ministro che ha dimostrato tutta la sua incompetenza e che rischia ora di lasciare dietro di sé un danno incalcolabile per più generazioni. Già, perché ad andarci di mezzo sono sia gli studenti di ogni ordine e grado, sia i docenti e tutto il personale. Lucia Azzolina è sotto assedio, è riuscita a scontentare tutti. Mentre ancora non è chiaro come si tornerà a scuola a settembre, è abbastanza chiaro che c’è una voragine nel personale. Rimangono infatti scoperte 85.150 cattedre: un record. Erano 64.149 lo scorso anno. Il motivo?

Non ci sono insegnanti da assumere nell’organico di diritto. Un fenomeno noto, che fa parte delle tante contraddizioni del sistema di reclutamento degli insegnanti e che si aggrava di anno in anno. Spiega Repubblica: “Sono esaurite, soprattutto al Nord, le Gae (graduatorie ad esaurimento) e le graduatorie dei vincitori dei passati concorsi ovvero i canali da cui attingere per assunzioni a tempo indeterminato”. I numeri arrivano dalla Cisl scuola che incalza, con la segretaria Lena Gissi: “Non possiamo aspettare sprecando altro tempo, è arrivato il momento di decidere per la scuola, servono assunzioni immediate. Non si può procedere solo per concorsi, come è stato fatto negli ultimi quattro anni, ma è necessaria una procedura di reclutamento e stabilizzazione come avviene nella pubblica amministrazione e in tutti contesti lavorativi come chiede la Corte di Giustizia europea”.

All’orizzonte i concorsi, oggetto dell’ennesimo scontro all’interno di una maggioranza sempre più a pezzi. Nel frattempo i docenti – 32 mila da assumere in due anni (24mila e 8mila) – di scuola media e superiore entreranno in cattedra a tempo determinato direttamente dalle graduatorie d’istituto, che sono diventate provinciali, per poi essere assunti con retrodatazione del contratto. Un’altra follia tutta nostrana perché non si è in grado di risolvere il problema.

I numeri li propone ancora Repubblica: “I posti vacanti dopo la mobilità sono soprattutto alle superiori: 31.974 cattedre rimaste vuote di cui 4.343 sul sostegno. Alle medie i posti vacanti sono 29.136 (9004 sul sostegno), alla primaria 18.431 (di cui 7.126 posti di sostegno) e all’infanzia 5.609 (1.368 sul sostegno). Le conseguenze si faranno sentire sull’aumento di precari nella scuola a settembre: 200mila stimano i sindacati, ma forse a questo punto saranno molti di più”.

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