x

x

Vai al contenuto

Scuola, le ‘punizioni’ previste per chi non indossa la mascherina. E scoppia il caos

Pubblicato il 02/09/2020 10:40 - Aggiornato il 02/09/2020 12:49

Cambiano i tempi, cambiano le ‘punizioni’ e il modus operandi degli educatori. Sorprende per stranezza e fa riflettere per il contesto in cui ci troviamo, ma è vero. All’istituto tecnologico Volta di Perugia – racconta la Repubblica- il più grande dell’Umbria, che conta 1800 studenti, le proposte per esortare gli alunni all’utilizzo prudente della mascherina prendono il volo come aeroplanini di carta. “Voto in condotta più basso in pagella, sanzioni disciplinari sino alla sospensione, due interrogazioni ogni mattina per tre giorni…”

Vale un po’ ovunque. In questi giorni gli Istituti riscrivono il Patto educativo di corresponsabilità e i regolamenti disciplinari. Quest’anno la tolleranza è zero. La situazione porta i presidi ad adottare una linea dura. “Non indossare la mascherina può danneggiare gli altri, i ragazzi devono capire l’importanza di questa cosa, non ci devono giocare o scherzare su”, evidenzia la preside Nicoletta Puggioni. Così al polo tecnico Devilla di Sassari la massima legge ferrea sarà l’allontanamento dalla scuola per chi non la indossa. 

E come per ogni metodo educativo, anche quelli figli del Coronavirus vengono sottoposti a esame. Anche se non tutti sono d’accordo con la linea della durezza, “non siamo sceriffi ma educatori”, nella maggioranza prevale la logica delle sanzioni.  Una cosa è certa: nella scuola dell’autonomia non c’è una linea comune, ognuno adotta il proprio metodo per promuovere il rispetto delle regole.

“Io confido nel senso di responsabilità dei ragazzi. Sono più disciplinati e intelligenti di quanto rappresentiamo”, afferma Antonello Giannelli. E mentre è caos per gli istituti superiori, alle primarie e alle medie le punizioni non sono prese in considerazione, “dedicheremo settimane alla metabolizzazione delle regole”, spiega Rosa Maria Lauricella, preside dell’Istituto Valente a Roma.