A parole, l’esplosione di casi di vaiolo delle scimmie non sembra preoccupare il mondo della scienza, che continua a predicare calma e invitare i cittadini di tutto il mondo a non lasciarsi prendere dal panico. Pochi casi, sintomi spesso non gravi. Niente, insomma, per cui dovremmo spaventarci. Eppure, lontano dai riflettori, qualcosa sembra già bollire in pentola. Non si spiega altrimenti il fatto che l’Iss (Istituto superiore di sanità) abbia modificato la pagina relativa all’iniezione antivaiolo, abolita 40 anni fa. Difficile pensare si tratti di una semplice coincidenza.
A segnalare l’accaduto è La Verità: “Bianchetto alla mano, il ministero della Salute si sta preparando alla campagna vaccinale per il vaiolo delle scimmie. Mentre a firma Giovanni Rezza, direttore generale della prevenzione sanitaria, veniva diramata una circolare confusa e contraddittoria sulla situazione epidemiologica da contagi Monkeypox (Mpx), qualche manina ha provveduto a cancellare dal sito ufficiale dell’Istituto superiore della sanità le gravi reazioni che può provocare la vaccinazione contro questo virus virale”.
Da quel che si legge oggi, dopo le modifiche segnalate da La Verità, le possibili reazioni avverse “sarebbero poca cosa, accennata in meno di tre righe, ma a inizio anno la questione non era affatto sottovalutata. Peccato che sia scomparso quel capitoletto dettagliato, prodigo di spiegazioni sugli eventi avversi. Per fortuna è possibile verificare la cronologia dei web site e sullìarchivio digitale Wayback Machine sono ancora visibili le informazioni che l’Iss forniva tre mesi fa”.
Cosa c’era scritto fino a poco fa sul sito dell’Iss? “Che il vaccino antivaioloso contiene il virus vivo e per questo la vaccinazione dev’essere effettuata con molta cautela, per evitare una diffusione del virus a zone del corpo lontane dal punto di inoculo. Inoltre, il vaccino ha molti effetti collaterali”. Ora compare soltanto l’indicazione “la vaccinazione può causare reazioni avverse incluse eruzioni cutanee, febbre e mal di testa”. Sparite anche le categorie maggiormente a rischio, sostituite dalla frase “in alcuni gruppi di persone le complicanze possono esser gravi o mortali”. Secondo La Verità, “ce n’è abbastanza per ipotizzare una strategia ministeriale pro vaccino contro il vaiolo delle scimmie”.
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