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Roma, suicida nel suo bar: “Per colpa della crisi non riusciva ad aprire”

Pubblicato il 12/05/2021 11:35

Un’altra tragedia consumata nel silenzio delle istituzioni. Questa volta successa alla periferia est di Roma. A.B, lo soprannomina così il Messaggero riportando la notizia, è un imprenditore della classe 1968 che ha deciso di interrompere la sua vita con un gesto estremo. (Continua dopo la foto)

“Era preoccupato perché da settimane stava rinviando l’apertura del bar che aveva deciso di rilevare sulla via Tiburtina“, racconta il quotidiano riportando la ricostruzione dei suoi migliori amici che lo hanno trovato con una corda al collo nel sottoscala del locale ancora chiuso al pubblico. Ma non c’è stato nulla da fare, “molto probabilmente era morto da diverse ore”. (Continua dopo la foto)

“Notti insonni passate seduto a un tavolo con una calcolatrice e un foglio di carta per cercare di far quadrare i conti. Che però non tornavano mai”. E poi il tragico gesto di farla finita. Tutto fa pensare che si tratti di un suicidio. La polizia però non ha chiuso il caso: le indagini continuano per escludere che l’uomo fosse finito nel giro nero dell’usura, sotto la pressione di eventuali debiti.