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Rifiutò di vaccinarsi e vinse la causa. Il precedente dell’infermiera siciliana

Pubblicato il 09/08/2021 13:00 - Aggiornato il 09/08/2021 13:01

Era il 2020 quando in Sicilia l’assessorato regionale alla Salute in occasione della campagna di vaccinazione antinfluenzale 2020/2021 e in concomitanza con la pandemia, aveva introdotto “l’obbligo della vaccinazione antinfluenzale” per medici, personale sanitario, per quello sociosanitario di assistenza e per gli operatori di servizio di strutture di assistenza, anche se volontario. (Continua dopo la foto)

Ebbene, un’infermiera si era rifiutata di vaccinarsi e con il sostegno del sindacato Nursind, aveva presentato un ricorso contro il decreto che invece l’obbligava. Il Nursind – si legge tra le righe del Corriere – aveva contestato che un atto amministrativo quale quello della Regione Siciliana potesse prevalere rispetto al principio “di autodeterminazione del cittadino e del lavoratore”, nonché “il diritto al lavoro” che, secondo il sindacato, sarebbe stato minacciato dall’ipotesi di “sospensione temporanea del lavoro di quanti non si volessero sottoporre al vaccino”. 

L’infermiera ha vinto la causa dinanzi al giudice del Lavoro del Tribunale di Messina il quale con la sentenza ha stabilito che “la mancata vaccinazione, non giustificabile da ragioni di tipo medico, comporta l’inidoneità temporanea, per tutto il periodo della campagna, allo svolgimento della mansione lavorativa”.

Dal suo canto l’assessorato alla Salute aveva sottolineato nella sua posizione difensiva che la disposizione sul vaccino è “una vera e propria misura di civiltà che la Regione, secondo il dettato di cui all’articolo 32 della Costituzione, per motivi di equità e di universalità aveva inteso offrire gratuitamente alla collettività, nell’evidente intento di salvaguardare la salute pubblica e di ridurre le conseguenze della pandemia”. (Continua dopo la foto)

Il giudice del Lavoro ha invece affermato che “la normativa non ha introdotto un obbligo vaccinale per il personale sanitario”, e comunque, ha sottolineato che “l’introduzione dell’obbligo del vaccino non rientra nella competenza regionale”.