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Ghali e Stellantis, Caos a Repubblica. Scontro fra redazione e direttore. Cosa è successo e qual è l’accusa

Pubblicato il 09/04/2024 07:52 - Aggiornato il 09/04/2024 10:07
Repubblica Molinari

Caos totale a Repubblica, dove il direttore Maurizio Molinari è stato sfiduciato dalla sua redazione. “Il direttore ha la potestà di decidere che cosa venga pubblicato o meno sul giornale che dirige – scrivono i giornalisti e le giornaliste di Repubblica – ma non di intervenire a conclusione di un lavoro di ricerca, di verifica dei fatti e di confronto con le fonti da parte di un collega, soprattutto se concordato con la redazione. In questo modo viene lesa l’autonomia di ogni singolo giornalista di Repubblica e costituisce un precedente che mette in discussione, per il futuro, il valore del nostro lavoro”. La goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo è stata la decisione di Molinari di mandare al macero 100mila copie, nella notte, per un articolo sgradito – e sostituito – sugli asset Roma-Parigi, tra cui il ruolo del governo italiano con Stellantis. L’inserto economico del giornale, Affari&Finanza, sarebbe dovuto uscire con un’apertura, firmata da Giovanni Pons, sui legami sbilanciati tra Italia e Francia in tema di politica industriale. Ma nella notte, quando il quotidiano era già stato stampato, le copie sono state distrutte e il pezzo di Pons sostituito con quello del vicedirettore Walter Galbiati: a cambiare sono il titolo, il catenaccio e parte del testo. (Continua a leggere dopo la foto)
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Repubblica Molinari

Così nel pomeriggio il comitato di redazione ha proposto la mozione di sfiducia nei confronti di Molinari. L’esito del voto è stato schiacciante. Il grave episodio è stato, per i giornalisti di Repubblica, l’ultimo di una lunga serie. I malumori erano già scoppiati per il caso Ghali, quando durante il Festival di Sanremo Molinari bloccò (questa volta un secondo prima della stampa) un’intervista all’artista perché conteneva una sorta di messaggio di pace sulla guerra a Gaza ma nessun riferimento ad Hamas. “Un episodio grave che mina la credibilità della testata” aveva commentato il cdr. E ora questa nuova vicenda. L’articolo parlava di “rapporto sbilanciato” tra Italia e Francia, ma evidentemente al direttore o alla proprietà, gli Elkann, non andava bene. (Continua a leggere dopo la foto)

Nella loro nota di sfiducia a Molinari i giornalisti hanno scritto: “L’assemblea considera altrettanto grave che l’intervento abbia portato a bloccare la stampa del giornale, in particolare perché la direzione aveva già dato il via libera alla pubblicazione. È indice di una mancata organizzazione che espone ad arbitrarietà incontrollata il lavoro di tutti”. In più viene condannato “lo spreco di tempo e di risorse per la ristampa, in un momento in cui la redazione con l’ennesimo piano di prepensionamenti viene chiamata a nuovi sacrifici”. L’assemblea segnala anche “come l’accaduto esponga Repubblica in modo negativo di fronte ai suoi interlocutori esterni, non ultimo il fatto che per alcune ore sono circolare in rete le due aperture di Affari&Finanza, prima e dopo l’intervento della direzione. Quanto avvenuto è l’ultimo episodio di una serie di errori clamorosi originati dalle scelte della direzione che hanno messo in cattiva luce il lavoro collettivo di Repubblica. Le giornaliste e i giornalisti di Repubblica ritirano dal giornale e dal sito le proprie firme per 24 ore, firme mortificate dall’intervento della direzione e a tutela della propria dignità professionale e indipendenza”.

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