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Regionali, sondaggio shock. Ecco la rilevazione che fa tremare il governo

Pubblicato il 27/08/2020 10:20 - Aggiornato il 28/08/2020 10:02

Le elezioni regionali previste per il 20 e 21 settembre rappresentano sicuramente uno step, decisivo per il futuro del governo. Sei le regioni che andranno al voto: Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia e stando a quanto riferito dagli ultimi sondaggi realizzati, il centro destra sarebbe avanti in 5 regioni su 6. Il Pd e il M5s potrebbero così predere uno scossone. 

Risulta infatti che le due forze di maggioranza, dopo estenuanti trattative, siano riuscite a coalizzarsi solamente in Liguria, dove Ferruccio Sansa cercherà di scalzare Giovanni Toti, riferisce il Giornale. Il candidato del centrodestra sembrerebbe però raggiungere la riconferma, secondo le rilevazioni di Tcnè. Prenderebbe il 51-55% dei voti, contro il 39-43% del candidato giallorosso.

In Toscana, Susanna Ceccardi, candidata leghista per il centrodestra, registra una forbice che va dal 38,5% al 42,5%, ma Giani, per il centrosinistra, la spunterebbe di poco con il 44-48% dei voti.

In Veneto il quadro è già chiaro e ben definito: Luca Zaia vola verso la riconferma con il 76,8% dei consensi secondo le rilevazioni Winpoll-Cise. L’esponente del Carroccio non ha rivali, la sua lista personale, peraltro, riceverebbe più consensi rispetto alla Lega-Salvini. Si parla di un 33% contro il 26% del Carroccio. 

Nelle Marche, anche qui il centrodestra è in cima con Francesco Acquaroli. Dalle rilevazioni sembrerebbe che lui abbia il 43,5-47,5% delle preferenze, contro il 36-40% di Maurizio Mangialardi del centrosinistra. Tra il 12,5 e il 16,5% il pentastellato Gian Mario Mercorelli.

Anche la situazione della Campania come quella della Toscana è in bilico. Sarebbe leggero il vantaggio di Vincenzo De Luca su Stefano Caldoro: 42,5-46,5% per il governatore uscente contro il 37-41% del candidato del centrodestra. La pentastellata Valeria Ciarambino non andrebbe invece oltre il 13-17%. 

In Puglia non è prevista riconferma per il dem Michele Emiliano, il quale non andrebbe oltre al 37,5%, mentre Raffaele Fitto di Fratelli d’Italia sarebbe al 43,5%.