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Putin scatenerà davvero una guerra nucleare? Ecco qual è la “linea rossa” fissata dal leader russo

Pubblicato il 04/03/2022 14:26 - Aggiornato il 07/12/2022 18:06

C’è davvero il rischio che l’attacco russo all’Ucraina possa degenerare in una guerra nucleare dalle conseguenze potenzialmente apocalittiche? Se lo stanno chiedendo tutti gli esperti, in queste ore concitate. Anche perché il ministro degli Esteri di Mosca Sergei Lavrov continua a evocare questo drammatico scenario. Un passaggio analizzato sulle pagine della Stampa dal politologo Benjamin Hautecouverture della Fondation pour la Recherche Strategique.

Hautecouverture, tra i massimi esperti francesi in armi nucleari, ha spiegato: “La deterrenza è un dispositivo umano, sociale, abituale, che consiste nell’impedire a qualcuno di fare qualcosa. La retorica dissuasiva russa nel contesto nucleare consiste nell’impedire ai Paesi della Nato di reagire in un modo che metta a rischio il successo delle loro operazioni militari in Ucraina”.

Al momento, gli occidentali non sembrano raccogliere le provocazioni: “Penso che sia un’ottima scelta. Anche il silenzio è una risposta, è un modo per dire che la deterrenza nucleare reciproca è una cosa seria, mentre parlarne con troppa facilità in pubblico è inutile e controproducente. Il presidente francese Macron ha ignorato questa questione quando si è rivolto ai francesi, ma ha inviato un messaggio all’esercito, disponibile sul sito dell’Eliseo, in cui indica l’avventurismo militare di Putin con una frase molto breve ed efficace”.

Al momento, dunque, quelle russe sono “spacconate che trasmettono impotenza più che potenza”. Esisterebbe, però, una linea rossa da non superare: “La linea rossa è l’invio di truppe, che infatti nessun Paese aderente alla Nato manderà. Poi c’è una linea arancione scuro, rappresentata dai sistemi di armamento pesanti, offensivi. Per questo si specifica che le armi inviate dall’Ue all’Ucraina sono ‘difensive’. Per il momento la deterrenza nucleare è preservata, nessuno vuole ricorrere all’atomica perché sa che la risposta sarebbe ugualmente atomica e immediata. La guerra in Ucraina è passata da bassa a alta intensità, ma siamo ancora sotto la soglia nucleare. La deterrenza classica è ancora in funzione e lo sarà finché la Russia non attaccherà un Paese della Nato, per esempio i Paesi baltici o la Romania o la Polonia”.

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