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“Putin muove il supersiluro Poseidon”. Ecco perché la Nato è in allarme per il sottomarino Belgorod

Pubblicato il 02/10/2022 15:12 - Aggiornato il 02/10/2022 15:41

Sale la tensione: negli scorsi giorni è stato trasmesso l’allarme dall’intelligence Nato ai comandi alleati più importanti. L’informativa trasmessa dalla Nato riguarda i movimenti del sottomarino Belgorod, diventato operativo a luglio e tornato a immergersi nei mari artici. C’è un motivo ben preciso che porta l’organizzazione intergovernativa a essere in allarme, andiamo a scoprirlo. (Continua dopo la foto)

Lungo 184 metri e largo 15, il sommergibile nucleare può navigare in immersione a 60 chilometri orari, con un’autonomia virtualmente illimitata. Si ritiene che possa restare 120 giorni senza tornare in superficie. Si teme che gli spostamenti del sottomarino di Mosca, il sottomarino russo a propulsione nucleare più grande del mondo, siano finalizzati a testare per la prima volta in assoluto il super-siluro Poseidon, definito l’arma dell’Apocalisse. Il missile, chiamato in codice Status-6, è un siluro lungo 24 metri, capace di portare una testata atomica probabilmente da due megaton. (Continua dopo la foto)

Ecco perché la Nato è in allarme a causa del sottomarino Belgorod, che è stato anche citato dalle analisi recenti per via del possibile sabotaggio di Nord Stream – che avrebbe causato quattro perdite con fuoriuscita di gas naturale – ma mancano le prove. Il rischio sarebbe enorme. Le conseguenze della cosiddetta arma dell’Apocalisse, infatti, avrebbero il potenziale per cancellare dalle cartine geografiche città come Los Angeles o New York. Inoltre, quest’informativa arriva il giorno dopo il ‘consiglio’ del leader ceceno Ramzan Kadyrov di utilizzare le armi nucleari ‘a bassa intensità’ nella guerra in Ucraina.