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“Von der Leyen l’ho denunciata io!” Parla l’uomo protagonista del Pfizergate: “Perché deve dimettersi”

Pubblicato il 04/04/2024 09:37
Pfizergate Baldan von der Leyen

Se c’è una persona che sa davvero come è nato il cosiddetto Pfizergate, quella è Frédéric Baldan, ex lobbista belga, che con la sua denuncia ha fatto scoppiare lo scandalo degli sms tra Ursula von der Leyen e l’ad di Pfizer in merito ai vaccini Covid. Alla Verità, in un’intervista con Maddalena Loy, spiega: “Von der Leyen deve dimettersi, ha violato i trattati”. Baldan è uno dei dieci ricorrenti che si sono rivolti alla Procura di Liegi, in Belgio, affinché si indaghi sui quattro capi d’imputazione addebitati alla presidente della Commissione Ue: interferenza nelle funzioni pubbliche, distruzione di documenti (i famosi sms), corruzione e conflitto di interessi. Secondo il lobbista belga, la vicenda “mina la morale pubblica, la legittima fiducia dei cittadini nelle istituzioni europee e la trasparenza. La Commissione è guardiana dei trattati, il suo compito consisterebbe nel farli rispettare, ma li stanno palesemente violando. Lo dice anche la Mediatrice europea, che ha chiesto gli sms a Von der Leyen”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come noto, la Commissione, infatti, non li ha mai forniti perché – questa la versione ufficiale di von der Leyen – non sono veri e propri documenti, e dunque sono stati cancellati. Ma Baldan non ci sta: “Il diritto alla trasparenza è un diritto fondamentale, riteniamo che la stessa von der Leyen li stia violando e dunque non può farli rispettare. Per questo ci si aspetta che venga sospesa, che si dimetta: deve lasciare l’incarico”. La notizia che ora stia indagando la Procura Europea, però, non entusiasma Baldan, anzi: “La Procura europea è stata creata per difendere gli interessi dell’Unione europea, non delle vittime”. per fortuna, però, l’inchiesta della procura di Liegi andrà avanti parallelamente. (Continua a leggere dopo la foto)

In Europa, intanto, le bocche sono cucite, per via delle imminenti elezioni europee, dove von der Leyen è in campo per ambire a una riconferma. Ma la giustizia belga farà il suo corso: “Abbiamo dimostrato che i funzionari hanno commesso reati e quindi l’obiettivo è che questi reati siano perseguiti – chiosa Baldan – e che manteniamo lo Stato di diritto. Ursula von der Leyen è una funzionaria pubblica, non è un politico, non gode dell’immunità, quindi se ha commesso reati, devono essere perseguiti”.

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