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L’annuncio di Paragone: “Faccio un mio partito per portare l’Italia fuori dall’Ue”

Pubblicato il 16/06/2020 19:11

Forte di un seguito sempre crescente, con numeri altissimi anche sui social, Gianluigi Paragone ora esce allo scoperto: farà un suo partito, una nuova formazione politica “tesa a portare l’Italia fuori dall’inganno dell’Unione europea per lavorare con e sull’economia reale, non finanziaria”. Il senatore Paragone, ora nel gruppo Misto, ma, per mesi, in vista delle elezioni del 2018, fra i front men del Movimento 5 stelle, in una conversazione con l’AGI spiega: “È quello a cui sto pensando ed è quello a cui sto lavorando”. L’obiettivo è la nascita di una “forza anti sistema che ormai il Movimento 5 Stelle non rappresenta più”, sottolinea.

E a chi gli chiede se sia un modo per avvicinarsi alla Lega, come tante volte in passato è stato scritto, replica: “Non si può essere sovranisti ed appoggiare Draghi, sostenere le liberalizzazioni e le privatizzazioni”. Insomma il nuovo soggetto avrà “una tesi politica forte, non gioca sul binomio destra versus sinistra, avrà una carica fortemente anti europeista”. Un modo per far perdere pezzi a M5s? Come potrebbe fare la nascita del Movimento a cui starebbe lavorando l’ex ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti…

E su questo Paragone commenta: “A me questo non importa, anche perché il Movimento è bravissimo a farsi male da solo, sarà un soggetto in linea con quanto ho detto e ripetuto in questi mesi e al quale aderirà chi sarà convinto delle posizioni di merito”, nota. Il traguardo da raggiungere potrebbe essere presentarsi alle prossime elezioni politiche? “Certo non lavoriamo ad una forza nuova per giocare alle figurine…”, osserva.

Infine, il Movimento 5 Stelle si spaccherà? “Io non lavoro per fare del male al Movimento. Io lavoro per dare concretezza politica a chi pensa che quello che io ho raccontato e ho scritto debba avere un riscontro nell’azione politica. Per questo mi voglio impegnare questa volta costruendo un soggetto mio così nessuno può sbattermi fuori”.

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