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Deve operarsi per un tumore, imbarco vietato a Olbia perché non ha il Green pass

Pubblicato il 19/01/2022 08:49

È una storia allucinante quella che riguarda una donna sarda colpita da un tumore. E a raccontarla è L’Unione Sarda, dove si legge che questa signora “doveva andare a Roma, all’ospedale Gemelli, ad operarsi per un tumore. Così, con il certificato della prima dose di vaccino fatta tre giorni prima e un tampone con esito negativo effettuato il giorno stesso della partenza, in attesa di Green pass rafforzato si è recata ad Olbia per prendere il traghetto destinazione Civitavecchia. Ma le è stato negato l’imbarco perché sui mezzi di trasporto è obbligatorio il Super Green pass, valido solo a partire dal 15esimo giorno successivo alla prima dose di vaccino. Così l’importante operazione è saltata”. (Continua a leggere dopo la foto)

Ci rendiamo conto della gravità della cosa? Ci rendiamo conto di quanto questo sia sadismo di Stato? Quello che sta succedendo a più livelli è allucinante. Molte persone non vengono curate per beghe burocratiche legate alle loro folli leggi sul Green pass. Tutto questo non è più tollerabile, soprattutto mentre si vedono gli altri Stati, come Regno Unito e Spagna, che tolgono ogni tipo di restrizioni e tornano alla normalità. A raccontare la storia di questa persona è il marito Giuseppe, su tutte le furie: “Aveva un intervento urgente mercoledì 12 gennaio. Noi avevamo fatto il vaccino il 7 e non essendo ancora trascorsi i 15 giorni per l’arrivo della certificazione abbiamo ottenuto dal nostro medico un certificato che attestava come lei ed io, accompagnatore visto che lei è invalida al 100%, potessimo partire”. (Continua a leggere dopo la foto)

Niente da fare invece. Il 10 gennaio arrivano al porto di Olbia, passano il primo controllo e poi i due arrivano all’imbarco: “Ci hanno chiesto il Green pass, sostenendo che quello che avevamo non bastava. Ci hanno mandato alla biglietteria, di lì al comandante e poi di nuovo alla biglietteria. Si sono fatte le 22, alla fine non ci hanno fatto partire. Eppure prima di andare ad Olbia per sicurezza avevamo fatto anche il tampone”. Risultato, i due hanno preso la macchina e sono tornati a Cagliari: “Mia moglie ha fatto tutto il viaggio in lacrime. Siamo segregati: da Roma a Milano posso andare in macchina, ma dalla Sardegna? Questa è discriminazione”. (Continua a leggere dopo la foto)

C’è un enorme, gigantesco, allarmante problema isole. Musumeci ad esempio ha pensato di risolverlo con un’ordinanza che va contro il decreto del governo e che con tutta probabilità verrà annullata, o addirittura non è valida. Ora la donna dovrà attendere la seconda dose il 4 febbraio, poi potrà partire: “Non sta bene fisicamente e psicologicamente, è preoccupata e un paziente non deve subire questa situazione. Vedendola mi vergogno di essere italiano”. Ecco come il governo sta trattando una donna colpita da un tumore.

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