Per lunedì 22, alle 18, sarebbe convocato un cda straordinario di Cassa Depositi e Prestiti per ragionare su quattro dossier cruciali: l’offerta per l’acquisizione di Autostrade, la prelazione sul 50% di Open Fiber, l’accordo su Sace, lista Tim. Su alcune di queste delibere – fa sapere Il Messaggero – vi sarebbe già un orientamento, in pieno allineamento con il Mef. Il nodo centrale è il caso Autostrade: “Dopo quattro proroghe ad altrettante offerte della cordata guidata da Cdp e formata da Blackstone e Macquarie, probabilmente l’epilogo è alle viste, nel senso che gli investitori, assistiti da Citi e Unicredit, sarebbero pronti a fare un’offerta ‘vincolante, non subordinata a sindacazioni e finanziamenti’, come richiesto dal cda di Atlantia che ha posto come termine per riceverla mercoledì 24”. (Continua a leggere dopo la foto)
In cosa consiste l’offerta di Cdp per l’88% di Autostrade? “Sarebbe sulla parte alta della forchetta 8,5-9,5 miliardi, più volte rifiutata dalla holding. La proposta sarebbe condizionata al via libera del Mef e alla procedura di infrazione Ue. La vera novità che sta maturando è la modalità di pagamento. Il consorzio pagherebbe cash per il 75% (o il 66%) del prezzo, quindi tra 7,1 e 6,2 miliardi, e il residuo dilazionato in 3-4 anni. Con la somma intascata subito, Atlantia potrebbe ridurre i 9,1 miliardi di debiti”. (Continua a leggere dopo la foto)
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E in casi come questi il creditore, cioè la holding dei Benetton, potrebbe scontare il credito residuo presso le banche, “nel senso che potrebbe cederglielo ottenendo la cancellazione della quota parte del debito. E gli istituti si sostituirebbero ad Atlantia quali creditori di Cdp & C. Il cda di Atlantia che esaminerà l’offerta è fissato per il 26 ed è noto che i grandi fondi, a partire da Tci, chiedono 11-12 miliardi”. (Continua a leggere dopo la foto)
Poi ci sono le altre partite. Come spiega Rosario Dimito su Il Messaggero, “alla mezzanotte del 24 scade anche il termine per l’esercizio della prelazione sul 40-50% di Open Fiber detenuto da Enel che ha in mano un’offerta di 2,65 miliardi di Macquarie. C’è un tavolo fra Cdp, Macquarie ed Enel che dovrebbe portare a un mancato esercizio del diritto prioritario di acquisto”.
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